“Non aspettiamo l’Apocalisse”, don Patriciello presenta il suo libro

di Redazione

 Orta di Atella. Venerdì 23 maggio, alle ore 18.30, al Centro Studi “Massimo Stanzione” di Orta di Atella, in via Mazzini 11, in collaborazione con il “Laboratorio di Idee Stanzione”, sarà presentato il libro di don Maurizio Patriciello, “Non aspettiamo l’Apocalisse”.

Presenteranno il testo insieme all’autore il generale Sergio Costa del Corpo Forestale dello Stato, comandante in capo della task force regionale impegnata nella salvaguardia del territorio denominato “terra dei fuochi”, Raffaele Addeo, dirigente medico Unità operativa di oncologia dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore, che recentemente ha pubblicato un articolo sul “Corriere della Sera” per ciò che concerne il rapporto tra l’avvelenamento del territorio e l’esponenziale diffusione delle neoplasie al colon-retto, ed il presidente del “Laboratorio d’Idee Stanzione”, Vincenzo Tosti.

Moderatore della serata sarà l’architetto Alessandro Di Lorenzo, direttore dell’Istituto di Studi Atellani e del Centro Stanzione. Il testo di don Patriciello parte dall’emergenza rifiuti del 1994, annoverando i vari commissari pro tempore che si sono succeduti fino ad arrivare al fatidico 3 dicembre del 2013, data dell’approvazione del decreto sulla “Terra dei Fuochi”.

La lottaambientalista ed umanitaria condotta dal nostro sacerdote ha creato in pochi anni una fitta rete di comitati per la difesa e la salvaguardia del territorio a nord di Napoli e a sud di Caserta, luogo privilegiato dalla camorra, nell’ultimo ventennio, per gli sversamenti illeciti di materiale nocivo e radioattivo. Secondo uno studio scientifico, il percolato, che lentamente penetra nel sottosuolo, potrebbe avvelenare le falde acquifere nel 2060 circa, termine ultimo indicato come l’“Apocalisse” da don Patriciello.

Da tutto questo scempio emergono come macigni le mamme del golgota campano, con in mano le foto dei propri figlioletti prematuramente volati in cielo. E’ per loro che dobbiamo lottare e difendere questa terra! E’ per i nostri figli che dobbiamo avere la forza di vincere e stravincere la battaglia contro l’avvelenamento di quella terra che una volta era definita col toponimo di “Campania Felix”, mentre oggi è solo un grido di dolore, come già Pasolini ebbe a dire nei suoi indimenticabili versi del 1956.

Alla puzza che si sentiva aprendo le finestre di casa fa da sfondo il famoso quadro di Hackert sulle meravigliose terre campane del settecento e le parole con le quali Ghoethe nel suo “Italienische Reise” definisce il territorio napoletano come terra di riciclaggio agro-alimentare già a partire dall’epoca dei lumi. Ritornare, quindi, agli antichi fasti non rappresenta solo la riaffermazione di un senso civico sopito, ma è un obbligo morale cui nessuno può più delegare. Partner della serata saranno anche l’Istituto di Studi Atellani, Atella tv, La Rampa.

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