Il vescovo Spinillo: “Tutti alla Marcia per la Vita”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Chiesa e cittadini uniscono le loro voci nella “Marcia per la vita” per la difesa del territorio, un grido di allarme contro l’inquinamento che ha devastato e continua a devastare la terra dei fuochi.

Il corteo silenzioso del 4 ottobre vedrà anche la presenza di monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, e muoverà alle 17 dal campo sportivo di Orta di Atella per giungere alla Madonna di Campiglione a Caivano. Prendendo spunto dalla “Giornata per la Custodia del Creato”, grazie all’impegno degli Uffici Pastorali della Curia Diocesana – e in particolare dell’Ufficio per l’Ecumenismo ed il dialogo interreligioso – la diocesi di Aversa ha sviluppato diversi momenti di riflessione e preghiera.

La “Marcia per la vita” rappresenta una tappa importante di questo percorso: “Rivolgo un appello affinché tutti partecipino a questi momenti di dialogo – dichiara Spinillo – per condividere in fraternità il desiderio e la speranza di far crescere una migliore sensibilità a custodire e a vivere insieme il grande bene che il Signore ci ha donato”.

Il vescovo normanno ha recentemente auspicato un autentico rinnovamento di stile di vita e di custodia del creato, “capace di portare in sé la speranza di buoni frutti per la vita sociale della nostra terra”; questo rinnovamento, però, richiede che “ciascuno sappia prendere degli impegni personali, ma di alto valore comunitario”.

Su tutti, il vescovo ha individuato due impegni principali: “Fare attenzione a tenere pulito l’ambiente in cui viviamo, non abbandonare rifiuti dove capita, evitare che le strade siano maleodoranti discariche a cielo aperto e curare la raccolta differenziata; partecipare con onestà alla possibile e doverosa bonifica dei siti inquinati, contribuire mettendo a disposizione della società il denaro che si è ottenuto con l’illecito trasporto e abbandono di quei rifiuti industriali che oggi sono causa di tanti mali. È su questo che si misurerà il senso della nostra fede cristiana e della nostra coscienza civile. Non dimentichiamo che anche su queste situazioni risuonerà, per tanti di noi la parola di Gesù: Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me”.

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