CASERTA. NellAula di Montecitorio, il deputato del Pd Stefano Graziano ha interpellato il governo sul caso Selfini.
Il gruppo Comdata si legge nel documento presentato dal parlamentare casertano ha acquisito la Selfin, forte solo di un contratto quinquennale della società con Ibm Italia e non con lintenzione di un rilancio industriale della società, che di fatto non cè stato. Per questo motivo sono ancora una volta i lavoratori e le loro famiglie a rischiare di pagarne tutte le conseguenze. Esprimo quindi grande rammarico per le scelte compiute sulla vicenda dalla proprietà e preoccupazione per linerzia del governo che non è intervenuto per superare la procedura di liquidazione dellazienda che non ha riportato perdite e che ha ancora in portafoglio contratti di fornitura da parte di importanti gruppi multinazionali. E qui in gioco non soltanto il destino di 170 famiglie ma la tenuta stessa del tessuto industriale e di un modello di sviluppo che punti a restituire identità e qualità a competenze e professionalità presenti sul territorio. La Selfin non è figlia della crisi ma di un metodo di gestione assolutamente privo di un piano industriale e di capacità di gestione. Linerzia da parte del governo è insostenibile anche perché a fronte di commesse per un valore di 50 milioni di euro il liquidatore chiede la cassa integrazione rifiutandosi di pagare da ottobre gli stipendi dei lavoratori. Il Governo non può e non deve restare a guardare. Il Mezzogiorno già criticamente compromesso rischia a causa della scellerata azione della proprietà, di Ibm prima e di Comdata poi, di perdere un significativo presidio industriale. Chiedo al governo quali azioni ritenga doveroso intraprendere nei riguardi del gruppo Comdata per garantire limmediato ritorno alla gestione ordinaria delle attività rispettando gli impegni assunti, compreso il pagamento delle spettanze a tutti i lavoratori fino allindividuazione di una soluzione capace di tutela insieme agli interessi di rilancio della società anche quelli di tutti i dipendenti.