14 agosto 1941, Massimiliano Kolbe ucciso dai nazisti

di Redazione

Massimiliano KolbeAccadde Oggi. Se passi per Alghero, affacciati nella Chiesa di San Francesco, uno degli altari è dedicato a Massimiliano Kolbe, c’è la sua foto, c’è un pezzo del suo vestito da deportato al campo di concentramento di Auschwitz, impresso il suo numero di matricola.

Siamo lontani da Zdunska-Wola, Polonia centrale dove Massimiliano Maria Kolbe nasce l’8 gennaio del 1894 e viene battezzato con il nome di Raimondo. Nel 1907 il piccolo viene accolto nel Seminario dei Frati Minori di Leopoli, qui nel 1910 inizia il noviziato con il nome di fra Massimiliano, nell’ordine francescano, il 5 settembre del 1911 emette la professione semplice. Dal 1912 al 1919 è a Roma presso il Collegio Serafico Internazionale. Emette la professione solenne nel novembre del 1914 e si laurea prima in filosofia (1915), quindi in teologia (1919). Seppure vittima della tubercolosi, nel 1919 torna nella sua Polonia e continua la sua grande opera in onore di Maria Immacolata. Nel 1927 avvia la costruzione nei pressi di Varsavia, di un convento-città, Niepokalanow (Città dell’Immacolata). Sarà una tipica fisionomia di “fraternità francescana” per l’importanza primaria data alla preghiera. Nel 1930 partito per un viaggio in Oriente riesce a fondare alle pendici del monte Hocosan alla periferia di Nagasaki, il convento città di “Mugenzai no Sono”, il giardino dell’Immacolata. Dal settembre del 1939 il convento polacco diventa ospizio per profughi, feriti, deboli, affamati, cristiani ed ebrei, la grande guerra produce a piene mani i suoi frutti peggiori. Viene deportato una prima volta il 19 settembre del 1939 al campo di Amtitz, ma poi è libero.Viene arrestato dalla Gestapo il 17 settembre del 1941 e chiuso nel carcere di Pawiak, dopo torture infinite il 28 maggio è trasferito al campo di Oswiipcim. Viene ucciso con una iniezione di acido fenico il 14 agosto del 1941, vigilia della festa dell’Assunzione di Maria Santissima, sarà solo uno dei milioni di esseri umani cancellati dalla ferocia del nazismo. Davanti al suo ricordo nella chiesa di San Francesco di Alghero si respira l’amore e la libertà del cavaliere francescano di Maria Immacolata, fuori c’è il mare e la brezza che sale ti solleva l’animo che si è fatto triste.

Siamo pronti a dare la vita per i nostri ideali” Massimiliano Kolbe

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