Casal di Principe, Albanuova scrive a Beppe Grillo

di Redazione

Beppe GrilloCASAL DI PRINCIPE (Caserta). “Egregio signor Beppe Grillo, Alba Nuova è un movimento politico culturale nato verso la fine dello scorso anno ed alla base della propria iniziativa c’è il Progetto di rinascita civile di Casal di Principe.

Come avrà potuto leggere, la nostra è una Città spesso in “cronaca” perché “il famoso clan dei casalesi” mediaticamente funziona benissimo, ovvero il solo nominarlo buca lo schermo e le pagine dei giornali stuzzicando la fantasia creativa di editorialisti e reporter d’ogni dove. Ma ben oltre la risonanza, quando si spengono i riflettori e le ombre conquistano lo spazio circostante, vien da fare una riflessione perfino banale: il coraggio non è di chi viene qui una volta l’anno a testimoniare la presenza dello Stato (Bertinotti, Saviano e gli altri) bensì di chi qui ci nasce e ci vive tutti i giorni e malgrado tutto cerca un modo e con ogni mezzo di provare a cambiare il disastroso stato delle cose con fatti, opere ed azioni, piccole, piccolissime, ma tangibili,. Però, come Lei ben sa, i riflettori s’accendono solo per gli scaltri coraggiosi di passaggio che in un sol colpo ed in unica soluzione guadagno prime pagine, notorietà, fama, ed il posto in prima fila, vita natural durante. Per la gente comune, per i cittadini di questa landa desolata del Tirreno meridionale non resta null’altro che la muta sofferenza e la palese discriminazione collettiva: sei casalese e questo basta a rendere la vita difficile, anzi, impossibile.

La ragione di questa nostra Lettera Aperta è, però, un’altra. La premessa era per darLe l’opportunità di focalizzare la situazione. Oltre un anno fa, quasi per scherzo (un po’ come è capitato a lei) chiacchierando sul marciapiedi ci siamo resi conto che il solo conversare, d’avventure o di sventure, non porta nessuno da nessuna parte e così abbiamo messo su carta un nugolo d’idee incentrate sulla necessità di andare “Oltre i Partiti” e sulla base di quello scritto abbiamo organizzato, nel giro di pochi mesi, un Movimento Politico Culturale, Alba Nuova, appunto, provocando una certa agitazione nello stantio stagno della politica locale. Per lunghi mesi abbiamo costantemente introdotto nell’amorfo dibattito paesano i problemi più avvertiti dai cittadini ed invece completamente dimenticati dai Partiti, tutti, nelle loro polverose sagrestie. Abbiamo pazientemente intessuto una rete di relazioni con la Città. Abbiamo create le premesse ideali per un terremoto politico e ci siamo avvicinati parecchio ad un epilogo davvero entusiasmante: mettere a discutere di prospettive e progetti, intorno ad uno stesso tavolo, ed oltre loro stessi, destra, centro e sinistra. Poi, però, alle elezioni comunali di fine maggio il monolite partitocratrico non s’è frantumato. Il tavolo progettuale da noi voluto, alla resa dei conti, è rimasto deserto. Ciò malgrado abbiamo proseguito nel nostro visionario percorso presentando una Lista e raccogliendo un buon successo elettorale che ci ha consentito di essere rappresentati in Consiglio Comunale. Può ben comprendere, Lei che è assiduamente ostracizzato, quanto sia delicata la condizione di chi si batte in completa solitudine politica. La simpatia della gente semplice e con essa il consenso, pur avvertito, inevitabilmente si polverizza di fronte all’offensiva delle caste politiche di ogni colore, in azione strada per strada, famiglia per famiglia. Ma siamo qui, con una dote di consenso per nulla trascurabile considerato che da soli ed in pochi mesi di vita abbiamo raccolto più consensi di Rifondazione, Verdi e DS messi assieme e non perché siamo più simpatici e goliardici, anzi! ma semplicemente perché abbiamo anteposto agli affari privati le ragioni della collettività. Sicchè una certa percentuale non trascurabile d’elettorato ha compreso, apprezzato, condiviso e votato.

Oggi, dopo il V-Day (a cui, come Alba Nuova, abbiamo dato un piccolo contributo in termini di firme raccolte) dopo il clamore mediatico e dopo i balbettii sconnessi e preoccupati dei satrapi della politica nazionale, vogliamo dirLe che grazie a Lei ci sentiamo politicamente meno soli. Ed è già da sola una grande conquista. Ci siamo resi conto che le nostre idee, le nostre aspirazioni, i nostri progetti, le nostre battaglie, le nostre visioni politiche e i nostri sogni, infine, sono gli stessi di tanti altri cittadini sparsi lungo la penisola isole comprese. Avvertiamo, però, il dovere di informare Lei e tutti quelli che hanno iniziato il percorso che ci porterà “Oltre i Partiti” che la strada è minata, insidiosa e perfino rischiosa. Ci saranno i momenti esaltanti come il V-Day e ci saranno le giornate nere quando le macchine del potere faranno circolare a iosa insinuazioni, sospetti e calunnie. Ci saranno i successi, anche elettorali, e ci saranno le delusioni per gli obiettivi che talvolta sembreranno sfumare all’orizzonte allontanandosi. Il 68 con le sue sfavillanti ed inarrestabili rivoluzioni; il 77, ansiogeno e feroce; l’effimera Pantera sul calar degli anni 80 e poi la nostrana Perestroika col suo controverso e per certi aspetti incomprensibile epilogo, ed ancora Tangentopoli, i Girotondi e le marce NotWare, solo per citare alcuni esempi clamorosi di come nasce, si sviluppa e rapidamente muore un Movimento.

Lei, col suo modo fin’anche irritante, ha sollevato questioni politiche, economiche e sociali enormi. E lo ha fatto e lo sta facendo con un linguaggio comprensibile, schietto, fuori dai denti e con metodi e strumenti che stanno disorientando non poco gli avversari di ogni specie e razza politica. Intorno a questi temi e queste battaglie si sta mobilitando un intero popolo. Ancora non si percepisce per intero il largo consenso che invece rapidamente cresce tra la massa informe. Il compito, arduo, è quello di far evolvere il sentimento di ribellione di questo nuovo popolo in Nuova Nazione. Questa è la fase più complessa e delicata. Dopo un successo, ed il V-Day innegabilmente lo è stato, si scatena l’offensiva dei detrattori a cui comincia a franare il terreno sotto i piedi e vedono i loro affari minacciati dal vento dell’innovazione. Tutto questo noi visionari di Alba Nuova lo sappiamo bene e comprendiamo quanto sia difficile, ora, per Lei fare i passi giusti per non sprecare uno spassionato consenso. Sbagliare adesso sarebbe disastroso ed imperdonabile. Oltretutto allontanerebbe per chissà quant’altro tempo ogni possibilità di azione positiva per cambiare lo stato delle cose. In ogni caso l’indicazione di promuovere Liste Locali ci sembra una strada da percorrere senza altri indugi da chiunque intenda collocarsi visibilmente “Oltre i Partiti”. Questa è davvero una battaglia che si combatte in primo luogo dal basso: nei quartieri e nelle periferie delle metropoli, nei paesini della dorsale appenninica, nei paesoni del mezzogiorno, nelle aree industriali del nordest, insomma un conflitto politico a tutto campo in tutti i campi (con e senza metafore).

Noi visionari di Alba Nuova questa Campagna l’abbiamo cominciata esattamente un anno fa, perché eravamo stanchi di sopportare oltre; e l’abbiamo cominciata in un luogo simbolo nella speranza di non dover più costruire nuovi simboli per un nuovo regime, ma, bensì, nella convinzione che per abbattere definitivamente i simboli residuali del borbonismo, del piemontismo, del fascismo e del comunismo fosse necessario in primo luogo abbattere quelli del democristianesimo ancora vegeti ed imperanti. Abbiamo tutti urgente e benefico bisogno di un’alba nuova che con la sua rinnovata aria frizzante e i suoi vividi colori ci presenti lo spettacolo insostituibile di un mondo diverso.

Per tutte queste ragioni, forse troppe e troppo sconclusionate, Le chiediamo di venire a trascorrere una giornata in questo santuario della camorra e dell’anticamorra (stato ed antistato in solenne e indisturbabile sinergia) per discutere con noi visionari di Alba Nuova del Progetto di Rinascita Civile del nostro Paese nella nostra Nazione. Potrebbe essere l’occasione giusta per analizzare con Lei la nostra esperienza politica “Oltre i Partiti” e di come migliorarla ed estenderla visto che sono molte le sollecitazioni che vengono dai Comuni vicini per dare al Movimento Alba Nuova una sorta di strutturazione organizzativa sovra-comunale.

Contiamo molto sulla Sua sensibilità ed aspettiamo fiduciosi una sua adesione al nostro esplicito invito. Alleghiamo alla presente lo scritto che ha fatto da collante ideale per la nascita a Casal di Principe del Movimento Alba Nuova. Nello scritto troverà ulteriori approfondimenti che L’aiuteranno a comprendere il contesto locale e le motivazioni che ci hanno convinti ad andare “Oltre i Partiti”.

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