Due navi si scontrano al largo di Mazara del Vallo, affonda la Thetis del Cnr

di Antonio Taglialatela

La nave del Cnr TRAPANI. Tragedia sfiorata stamani, a circa 5 miglia dalle coste di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, dove si è verificata una collisione tra una nave mercantile e una oceanografica “Thetis”, del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Quest’ultima, lunga circa 30 metri, è affondata a seguito dello scontro.

Tredici membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo, ancora disperso secondo le autorità marittime un ricercatore russo, Piotr Mikejcik. La nave mercantile “Heleni”, lunga 298 metri e dal peso di 55mila tonnellate, battente bandiera panamense e in rotta Israele-Spagna, non ha riportato gravi danni e nessun membro del suo equipaggio ha subito conseguenze nell’impatto. La guardia costiera siciliana ha inviato sul posto cinque motovedette e un elicottero per aiutare i soccorsi. Causa dell’incidente sembra sia stata la foschia sul mare provocata dal caldo estivo. Secondo la capitaneria di porto le condizioni del mare erano buone, ma c’era scarsa visibilità proprio dovuta alla nebbia. “All’improvviso siamo stati coperti da un’ombra, ci siamo girati e abbiamo visto la prua gigantesca di questo mercantile che veniva verso di noi. In un attimo ha tagliato in due la nave, come un coltello nel burro, e ci siamo ritrovati in mare”. Sono le testimonianze di Giusi Buscaino e Vincenzo Di Stefano, due superstiti della nave oceanografica. I due ricercatori del Cnr, entrambi mazaresi, sono stati gli ultimi a rientrare in porto con una motovedetta della Guardia Costiera perché hanno voluto assistere alle ricerche del loro collega russo che, come dicevamo, risulta ancora disperso. La Thetis è una delle due navi oceanografiche per la ricerca del Cnr, assieme all’Urania. Dal 24 luglio scorso e fino all’8 agosto, la nave era impegnata nell’effettuazione di rilievi oceanografici nell’ambito dello Stretto di Sicilia, come affermato nell’ordinanza emessa della Capitaneria di porto di Pozzallo che fissa anche le distanze di sicurezza per le altre imbarcazioni eventualmente presenti sulla rotta. Nell’ordinanza si precisano le distanze da osservarsi per la sicurezza delle operazioni: “Per il periodo di tempo indicato – si legge – tutte le unità navali di qualsiasi genere, in transito nelle zone interessate (…) dovranno tenersi ad una distanza di sicurezza non inferiore a 1.000 metri dall’unità impegnata nella campagna e comunque dovranno evitare di intralciare la rotta e le operazioni in corso”.

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