Il Comitato Emergenza Rifiuti: “Lo Uttaro deve chiudere per sempre”

di Redazione

Gli studenti casertani ad una manifestazione contro la discaricaCASERTA. “La discarica Lo Uttaro a Caserta deve chiudere. È illegale, è stata scelta frettolosamente a discapito della salute dei cittadini e in contrasto con le norme italiane ed europee, pone in pericolo il diritto costituzionalmente garantito della salute, era stata già definita “sito inquinato” tale da costituire pericolo per la salute pubblica.

In passato vi sono stati versati rifiuti di “difficile classificazione”, attualmente viene gestita male, con superamento dei limiti massimi di concentrazione di sostanze pericolose. Lo ha accertato con sentenza il Tribunale Civile di Napoli, decima sezione, accogliendo il ricorso ex art 700 c.p.c. proposto dall’avvocato Luigi Adinolfi per conto di un gruppo di cittadini del villaggio Saint Gobain rappresentativi del Comitato Emergenza Rifiuti.

La sentenza completa si può scaricare cliccando QUI.

Lo Uttaro fa male. Come da mesi stavano ripetendo il Comitato Emergenza Rifiuti, le associazioni e i comitati civici in territorio casertano che ad esso hanno dato vita. Ora lo dice anche la sentenza molto chiara e ben argomentata che accoglie in pieno le tesi del Comitato e difende la salute dei cittadini. Quelli che hanno dovuto chiamare il 118 nelle infuocate notti di luglio puzzolenti anche a finestre chiuse o con l’aria condizionata, quelli che dopo sonni inevitabilmente a singhiozzo si svegliano al mattino stanchi e col mal di testa, quelli che fondatamente temono lungo il tempo danni peggiori per la salute loro e dei loro figli, quelli che stavano pensando a dove trasferirsi come profughi.

Ora c’è già chi tenta di alzare polveroni per dire che senza Lo Uttaro la cosiddetta “emergenza rifiuti” si aggrava. Cercando di cambiare le carte in tavola, giacché, comunque, i rifiuti per le strade della provincia ci sono sempre stati, anche con la discarica a pieno regime, per tutt’altri problemi (vedi crisi ACSA CE3 e crisi SACE). Non è per nascondere i rifiuti in un fosso avelenato e velenoso, accanto a migliaia di case, compromettendo la salute pubblica, che abbiamo eletto questi amministratori, che paghiamo questi funzionari.

C’è chi ora si precipita a mettere le mani avanti, come il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, sostenendo che non è stato lui a decidere per Lo Uttaro. Perché la sentenza, pesante e difficilmente contestabile, chiama alle sue responsabilità chi ha scelto, chi ha gestito, chi ha permesso. I nostri lettori sanno com’è andata e tutto si trova scritto nella Storia di una bugia. Di fronte alla questione seria della salute, oltre che le responsabilità giudiziarie ci sarebbero quelle politiche e quelle morali. Diciamo ci sarebbero perché qui s’è capito da un pezzo che nessuno ha voglia di assumersi le sue. Possiamo prossimamente aspettarci altre menzogne e altri scaricabarile.

Intanto, il Comitato Emergenza Rifiuti ha avanzato alcune precise richieste al commissario Alessandro Pansa:

1) l’immediata bonifica sia del sito Mastropietro sia di tutta la zona Lo Uttaro, già dichiarata Sito di Interesse Nazionale, che si sarebbe dovuta attuare sin dal 1994 in funzione di quanto rappresentato ufficialmente dal Prefetto di Napoli e dal 2005 in funzione di quanto stabilito dal Presidente della Regione Campania Commissario per le bonifiche;

2) l’immediata chiusura della discarica abusiva, illegale e pericolosa di Lo Uttaro;

3) la predisposizione di un accurato studio di caratterizzazione e messa in sicurezza avvalendosi di professionalità universalmente riconosciuti come tali.

Tutto ciò prima che la giustizia faccia il suo corso e, nelle more, si chiede di sostituire ad horas la gestione della discarica affidandola al Genio militare con la consulenza degli organi dello Stato di cui in precedenza si sono avvalsi i prefetti Improta e Catalani.

Inoltre il Comitato Emergenza Rifiuti ha chiesto che vengano trasferiti il prefetto di Caserta Maria Elena Stasi e il vice prefetto Franco Provolo. E che diano le dimissioni il presidente della Provincia Sandro De Franciscis e il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti. Si tratta dei principali responsabili del Protocollo d’intesa dell’11 novembre che, ignorando le evidenti illegalità, inadeguatezze e pericolosità del sito, permise di riaprire Lo Uttaro. Queste uscite di scena, oltre che l’immediata chiusura della discarica, sarebbero il minimo perché i cittadini ricomincino ad avere fiducia nelle istituzioni.

Ma forse della nostra fiducia non importa niente a nessuno. Il prefetto-commissario Pansa ha annunciato che si opporrà alla sentenza. Farà opposizione alla salute dei cittadini?

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