Cassonetti rimossi in via Montessori, protestano i residenti

di Antonio Arduino

il presidio della Protezione CivileAVERSA. Un presidio fisso della protezione civile per contrastare la protesta del “sacchetto selvaggio”. Succede da ormai una settimana all’angolo tra via Montessori e via Gramsci.

A scatenare la protesta, messa in atto dai componenti delle quaranta famiglie residenti nell’arteria in cui ha sede la scuola materna comunale dedicata a Maria Montessori, è stata la rimozione di quattro cassonetti destinati al deposito dei rifiuti addossati, da sempre, al muretto delimitante la strada, giusto all’angolo tra via Montessori e via Gramsci. Impossibilitati a depositare la spazzatura nei contenitori i residenti hanno deciso di lasciare buste, sacchetti e cartoni sul marciapiede. “Una scelta – dice A. Verde facendosi portavoce della protesta – fatta per manifestare in maniera visibile contro la decisione di chi ha fatto rimuovere i cassonetti, aderendo alla richiesta di un commerciante che si è ritenuto danneggiato dalla presenza di rifiuti la sede da dove sono stati rimossi i contenitoridepositati nelle vicinanze del proprio esercizio, disinteressandosi del danno prodotto alle nostre famiglie”. “Perché – continua Verde – se è vero che la spazzatura non era un bel biglietto da visita per il negoziante, è anche vero che chi ha fatto rimuovere i cassonetti non ha pensato a collocarli in altra sede per consentire che noi continuassimo a depositare i rifiuti, visto che paghiamo comunque la tassa per il prelievo”. Da qui la protesta, messa in atto dai residenti che da una settimana depositano i rifiuti sul marciapiede antistante l’esercizio. “Ovviamente prima di attuarla – riprende Verde – abbiamo provato a chiedere spiegazioni, abbiamo cercato alternative, ma dopo sei mesi di attesa non abbiamo avuto scelta e siamo partiti con la protesta. Naturalmente lasciamo i sacchetti negli orari fissati, sia per evitare sanzioni sia perché dopo le ore 21 gli uomini della protezione civile vanno via”. “Considerando che si tratta dei rifiuti prodotti da quaranta nuclei familiari i sacchetti dovrebbero formare – osserva Verde – un bel mucchietto, invece vengono regolarmente rimossi ogni mattina dal personale del Geo Eco che, però, non fa la stessa cosa in altre zone di via Gramsci. Forse –ipotizza – per rendere la protesta invisibile”. Da qui la necessità di interessare la stampa. Denunciando una situazione che sembra irrisolvibile. “Perché – sostiene Verde – è stato risposto no alla nostra l'angolo della protestarichiesta di far entrare gli addetti alla rimozione all’interno di via Montessori per raccogliere i sacchetti che avremmo depositato in contenitori che potevano essere collocati in uno slargo della strada. Perché – continua – per il consorzio Geo Eco via Montessori non è comunale ma proprietà privata, di conseguenza mezzi e addetti al servizio di rimozione non possono avere accesso”. “Però – conclude – in questa strada c’è una scuola materna comunale. In questa strada transitano i pulmini del trasporto scolastico, i veicoli addetti al trasporto del vitto destinato agli studenti. Per non dimenticare che il Comune ha impegnato fondi pubblici per rifare il manto stradale e l’impianto di illuminazione. Ci dite allora perché non possono passare i camion del Geo Eco per rimuovere i rifiuti?”.

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