Il 19 giugno anniversario dell’arrivo del braccio di San Cesario

di Redazione

San CesarioCESA. Sono passati 395 anni dall’arrivo dell’omero del braccio di San Cesario a Cesa. Era 19 giugno 1612, data significativa per Cesa, che da quel giorno ha visto uno spiraglio di luce dopo anni di buio e sconforto.

l'omero del braccio di San CesarioVerso la fine di maggio e l’inizio di giugno dell’anno 1612, il popolo di Cesa venne a conoscenza che a Terracina ,1502 anni prima, era morto un giovanotto che era salito agli onori degli altari per essersi imbattuto in un giovane di nome Luciano che quell’anno doveva lanciarsi dal “Pisco montano” in onore di apollo, protettore della città. Cesario, a tal vista si infuriò, rimproverò e fece un discorso che avrebbe cambiato il destino di Terracina : “Sventura ai principi e alla repubblica che si rallegrano delle sofferenze e si pascono di sangue; la vita è sacra ed è una sala non si può togliere né nel nome di un Dio, né dell’amore, dei soldi, della felicità, della giustizia: amiamo un Dio che ha un cuore di carne e non di marmo come la vostra statua di Apollo. Il mio Dio invece ha orecchie per poter sentire il suo popolo che cerca protezione e libertà eterna”. Da quel giorno avvenne di tutto, Cesario fu incarcerato, il tempio di Apollo crollò per intercessione della mano di Dio, Cesario fu esposto nudo tra la folla. Leonzio, console della città, prima si convertì poi morì. Ma Lussurio, sindaco di Terracina,condannò Cesario e Giuliano (suo compagno di martirio) alla pena dei parracidi, ma il loro sacrificio servì e penetrò nel cuore dei Terracinesi, come acqua che prima penetra e scava solchi nella roccia, poi arrivata al sottosuolo zampilla. E capirono chi era il vero ed unico Dio. Il popolo di Cesa, comprendendo nel profondo il vero significato dellavita vissuta con Cristo, chiese al Vescovo che intercedesse presso la Santa Sede per avere un pezzo di reliquia di San Cesario. Il vescovo si informò: il monaco Quarto da Capua aveva ricomposto il corpo di Sant’Eusebio e Felice e gli aveva dato degna sepoltura presso la tomba di Cesario e Giuliano. Nel 444 d.c. Galla Placidia, mentre soggiornava a Terracina, fu posseduta dal diavolo, ma pregando sulle spoglie di San Cesario miracolosamente guarì. L’ imperatore Valentiniano III volle trasferire le reliquie in un oratorio eretto in suo onore sul palatino. Ma il corpo successivamente fu trasportato nella basilica Santa Croce di Gerusalemme, dove il Vescovo prelevò per i cesani l’omero del braccio di San Cesario. Il 19 giugno dal sagrato del duomo di Aversa partì una processione con il reliquiario di San Cesario a forma di braccio. La processione giunse a Cesa: la gente implorava la sua protezione, lanciavano petali di fiori, liberavano colombe ed infineproclamarono San Cesario Patrono di Cesa. E da quel giorno Cesa si colorò.

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