“Nuovo” Liceo Scientifico: a chi intitolarlo?

di Redazione

Giuseppe PeanoAVERSA. Il Liceo Scientifico di Aversa, alla soglia dei suoi 38 anni di vita, è chiamato a nuovi assetti organizzativi che vedranno dal prossimo anno scolastico la nascita di una seconda struttura.

Il “Fermi” nasce agli arbori degli anni ’70 come costola del Liceo Classico “Cirillo” di Aversa, tanto è che le prime classi furono proprio ospitate all’interno della struttura di via Corcione. In seguito tutta una serie di allocazioni in bassi sempre in via Corcione, prima, quindi nello storico Palazzo Bellorizzonte e alle spalle del Cinema Metropolitan, fino a convogliare nell’ex Convento del Carmine. Trascorsi circa una decina di anni dall’istituzione, lo Scientifico ebbe la sua casa nell’attuale sede di via Fermi nella zona stazione ferroviaria lungo l’asse dell’ex gasometro. Dallo Scientifico di Aversa è già nata la costola sanciprianese, prima sezione staccata, oggi istituto autonomo, che copre l’area dell’agro sanciprianese-casalese-liternese. Il boom di iscrizioni a questa tipologia di scuole degli ultimi anni ha portato più volte l’Istituto a superare quota 2000 studenti, tanto da portare parte dello Scientifico nella sede di via della Libertà sulla Variante 7 bis, nelle proprietà dell’onorevole Nicola Cosentino. Oggi per questa scuola un nuovo bivio: dal prossimo anno scolastico ci sarà una nuova divisione dell’Istituto che dovrebbe vedere nascere la costola che poi andrà a Succivo. Il “dovrebbe” è d’uopo visto che proprio in quel Comune si dovrà dare vita alla costruzione del nuovo istituto che andrà a soddisfare le esigenze dell’area atellana. Resterà poi la sede centrale di Aversa e l’ulteriore costola della sezione staccata di Trentola Ducenta. Il problema attuale, però, ora diventa quello di “battezzare” il nuovo Liceo.

Una proposta del preside Mazzarella, tra l’altro contrastata da buona parte dal Collegio dei Docenti, è quella di assegnare al nuovo Liceo Scientifico la denominazione di “Giuseppe Peano”. Figura incredibile quella di Giuseppe Peano, matematico italiano che nasce a Spinetta, in provincia di Cuneo, il 27 agosto 1858, e muore a Torino nel 1932. In suo onore fu battezzato l’asteroide 9987. Insegnò calcolo infinitesimale a Torino a partire dal 1890: fu capace di dare definizione al limite superiore e fornì il primo esempio di curva che riempie una superficie (curva di Peano). Fu anche uno dei padri del calcolo vettoriale. Amante estremo di una lingua universale, come vagheggiato da Leibniz, adottò la lingua latina a tutto campo, tanto da tenere le sue lezioni proprio in latino sine flexione, una sorta di lingua latina ripulita di ogni parte grammaticale non necessaria. Fu l’ideatore degli assiomi di Peano, materia che fu in buona parte copiata e sviluppata successivamente da Bertrand Russel, che lo sentì in un congresso di filosofia a Parigi nel 1900 e ne restò affascinato. I cinque assiomi di Peano furono formulati nel 1899, analoghi dei cinque assiomi di Euclide sulla geometria. Seguendo le sue fisse sulla nuova lingua universale cominciò a lavorare sul Vocabolario del latino internazionale, comparato cum Anglo, Franco, Germano, Hispano, Italo, Russo, Greco e Sanscrito, una sorta di lucida follia che lo portò a realizzare un’opera di 350 pagine. Questa sua voglia di dare lezioni di analisi matematica, mescolandole con la logica filosofica e realizzate in latino sgrammaticato, fecero sì che nel 1925 fosse rimosso dalla cattedra di analisi, per lui però fu istituita un’apposta cattedra di matematiche complementari. Nel 1927 si dedicò a dare vita ad un calendario capace di funzionare fino al 2599, una sorta di marchingegno mostruoso per cui lavorò circa due anni. Morì nel modo migliore che si potesse, praticamente soffocato dalle risate mentre raccontava alla moglie di un film divertente visto nella serata. Fin qui la figura di questo grande studioso, autentico genio della matematica e della logica.

La denominazione del Liceo fortemente voluta dal preside dovrà ora trovare supporti e voti, anche perché qualcuno gli preferirebbe il napoletanissimo Renato Caccioppoli, altra egregia intelligenza scientifica, anche questa ricca di spunti di interesse e genialità e soprattutto prodotto nostrano e non di piemontese memoria. Vi faremo sapere come andrà a finire la cosa.

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