Schifani minacciato di morte: “Sei nell’occhio dei picciotti”

di Redazione

Renato SchifaniROMA. All’indomani delle rivelazioni del pentitoGaspare Spatuzza, chegli attribuisce un incontro con il boss Filippo Graviano all’inizio degli anni ’90, il presidente del Senato,Renato Schifani, riceve una lettera anonima con minacce di morte.

Un episodio che ha determinato il rafforzamento dellemisure di sicurezza per la seconda carica dello Stato, soprattutto in Sicilia, per ordine del prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone.

La lettera è datata “Reggio Emilia, 21 novembre 2009” e il timbro postale è “Bologna cmp”. È piena di dettagli sulle abitudini e sui movimenti del presidente del Senato, che sarebbe, secondo chi scrive, “nell’occhio dei picciotti”. Si afferma che durante un incontro a Reggio Emilia ci sarebbe stata una non meglio precisata telefonata, e viene lanciato un avvertimento: “Stia attento perché è in pericolo la sua vita e quella dei suoi familiari. I cosiddetti perdenti sono per la resa dei conti”.

Schifani ha però precisato che, almeno da quando è in carica come presidente del Senato, non è mai andato nella città emiliana. L’informativa dell’ispettorato del Senato è stata recapitata mercoledì alla Questura e al comando dei carabinieri di Reggio Emilia. Il questore Francesco Perugatti ha spiegato che sono in corso accertamenti e riscontri sulla spedizione, in attesa di eventuale assegnazione di incarichi specifichi. L’inchiesta infatti, è radicata nel luogo di consegna della missiva e dunque le indagini sono a cura degli uffici investigativi di Roma.

LE DICHIARAZIONI DEL PENTITO. Il pentito di mafia Gaspare Spatuzza ricorda di avere visto, all’inizio degli an­ni ’90, il boss Filippo Graviano incontrare Renato Schifani. L’informativa è depo­sitata al processo d’appello contro il senatore del Pdl Mar­cello Dell’Utri. Schifani smentisce e an­nuncia querele: “Non ho mai avuto rapporti con Gra­viano, e non l’ho mai assistito professionalmente”. Poi sottolinea: “Ho sem­pre fatto della lotta alla mafia e della difesa della legalità i va­lori fondanti della mia vita. I valori di un uomo onesto”.

REAZIONI POLITICHE. Intanto, diversi messaggi di solidarietà arrivati al presidente del Senato, come quello del presidente della CameraGianfranco Fini, che ha telefonato al collega per esprimere la propria vicinanza. Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, si augura che “la politica sia unita, senza eccezioni e stonature, nell’esprimere solidarietà a Schifani. È indecente che l’onore, l’identità, l’immagine, la reputazione di una persona possano anche solo per un momento essere appese a calunnie, invenzioni, accuse di criminali, più o meno pentiti”. Solidarietà anche da Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Sono convinto che niente e nessuno potrà frenare comunque il suo impegno a favore delle istituzioni e del Paese”. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo parla di “attacco vergognoso. L’imbarbarimento del clima politico-giudiziario – aggiunge – ha superato i livelli di guardia e rende palese il tentativo di destabilizzare le istituzioni”.

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