Roma, altre due accuse per lo stupratore. Lui: “Sono innocente”

di Angela Oliva

 ROMA. Dal carcere Luca Bianchini continua a proclamarsi innocente ma, intanto, altre due donne lo hanno riconosciuto e accusato di tentata violenza.

Fonti investigative hanno confermato, infatti, che, attraverso le foto segnaletiche, hanno individuato il 33enne romano come il responsabile delle tentate aggressioni ai loro danni. In entrambi i casi lo stupratore seriale non era riuscito nel suo intento poiché la reazione delle due donne aveva mandato in fuga l’aggressore. Oltre alle tre violenze compiute da aprile a luglio, si aggiungono anche questi altri due tentativi ma, secondo gli inquirenti,

sarebbero almeno 15 gli episodi di violenza o tentata violenza riconducibili a Luca Bianchini.

Intanto altri particolari si aggiungono sulla personalità dello stupratore che aveva l’abitudine di sottrarre gli slip alle donne che violentava. Durante le perquisizioni nell’abitazione dell’arrestato, però, non è stata trovata nessuna traccia di questi “cimeli” e neppure il passamontagna che l’uomo era solito indossare durante le aggressioni. In compenso gli agenti hanno trovato una mappa sulla quale erano segnati già i prossimi cinque posti dove agire e, sul suo telefono cellulare, un video in cui si vede un pavimento grigio e si sente la voce di un uomo che sussurra: “Amore, amore”.

Gli inquirenti hanno ascoltato anche la fidanzata di Bianchini che ha affermato di non aver mai notato nulla di strano nel comportamento del suo compagno: “Non mi sono mai accorta di nulla, sono una persona molto riservata”. Intanto per Bianchini è stata predisposta la perizia psichiatrica anche se, secondo gli investigatori, l’aggressore avrebbe agito con mente lucida e in piena consapevolezza di sé.

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