È un fronte che resta acceso, carico di contraddizioni e segnali opposti: mentre da Mosca arrivano avvertimenti duri e accuse all’Europa, dagli Stati Uniti filtra l’idea di una mediazione per chiudere il conflitto. Le posizioni restano lontane, ma nei palazzi diplomatici si lavora a un compromesso che possa trasformare un campo di battaglia nella premessa di un negoziato.
Putin accusa l’Europa: “Volete la guerra? Siamo pronti” – Il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente attribuito all’Europa la responsabilità di ostacolare una possibile intesa tra Washington e Kiev. “L’Europa ostacola gli sforzi Usa per la pace, se vuole la guerra noi siamo pronti”, ha dichiarato, ribadendo che Mosca “non combatterà l’Europa”, ma che, qualora vi fosse un attacco, sarebbe “pronta fin da subito”. Dalla capitale russa confermano inoltre l’avvio dell’incontro al Cremlino tra Putin, l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff e l’ex consigliere della Casa Bianca Jared Kushner, su mandato del presidente Donald Trump, con un unico obiettivo al centro della discussione: la risoluzione della guerra in Ucraina. Mosca avverte però che continuerà a rispondere “nel modo più radicale” qualora le forze ucraine proseguano gli attacchi contro petroliere e navi nel Mar Nero, fino a isolare Kiev dal mare.
Zelensky: “Usare asset russi congelati, Mosca deve pagare” – In Irlanda, il presidente Volodymyr Zelensky ha definito la sua missione “uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici”, sostenendo che “ora, più che mai, c’è la possibilità di porre fine a questa guerra”. Ha rivelato che l’ultima bozza del piano di pace è composta da 20 punti, sui quali si è lavorato a Ginevra e in Florida, ma “alcune cose devono ancora essere risolte”. Zelensky ha rilanciato anche il tema degli asset russi congelati in Europa: “È tempo di usare gli asset russi” per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina e la Russia deve “pagare” per ciò che ha fatto, “anche dinanzi a un tribunale internazionale”. Da Bruxelles fonti comunitarie confermano che la Commissione europea sta lavorando a un quadro normativo per rendere utilizzabili questi beni, chiarendo però che non saranno contemplate proposte che implichino forme di finanziamento monetario.
FT: “Bce nega garanzie per prestito a Ucraina” – Il nodo resta soprattutto economico. Il Financial Times ha riferito che “La Bce rifiuta di fornire garanzie per il prestito da 140 miliardi di euro all’Ucraina”. Secondo la ricostruzione, l’Eurotower avrebbe concluso che l’ipotesi allo studio della Commissione europea, fondata sugli asset russi custoditi presso Euroclear, “probabilmente violerebbe le norme dei trattati europei che proibiscono il finanziamento monetario”. “Sulla base di un esame preliminare, si tratterebbe probabilmente di finanziamento monetario”, trapela dalla Bce. Da Bruxelles fonti comunitarie ribadiscono che non verrebbero portate avanti proposte contrarie al quadro normativo europeo. Intanto, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha commentato con prudenza gli sviluppi, affermando: “Siamo fiduciosi che gli sforzi degli Usa alla fine porteranno alla pace” e considerandolo “un bene” vista la necessità di partire “da qualche parte”.
Trump spinge sul negoziato – Dal fronte americano, Trump ha definito la guerra “un disastro” e ha spiegato, durante la riunione di gabinetto, di aver inviato propri emissari in Russia per “risolvere la situazione”. “Stiamo cercando di risolvere la situazione, la nostra gente è in Russia per risolvere la situazione. Non è una situazione facile, lasciatemelo dire”, ha affermato. Il presidente statunitense si muove, dunque, con un doppio canale: da un lato il lavoro delle delegazioni al Cremlino, dall’altro la ricerca di una cornice negoziale che possa leggere come fattibile la bozza da 20 punti elaborata tra Ginevra e la Florida.
Papa Leone: “Ruolo dell’Italia importante” – Anche il Vaticano guarda con attenzione agli sviluppi. Nel viaggio con i giornalisti, il Papa ha sottolineato che nel conflitto “il ruolo dell’Italia è molto importante, culturalmente e storicamente per la capacità che ha l’Italia di essere intermediaria in mezzo ad un conflitto esistente tra diverse parti, anche quello tra Russia e Ucraina”. Il Pontefice ha poi invitato a sostenere una mediazione: “Io potrei suggerire che la Santa Sede possa incoraggiare questa mediazione e che si cerchi, e cerchiamo insieme, una soluzione che possa veramente confluire in una giusta pace, in questo caso in Ucraina”.
Slitta decreto su mezzi militari da Italia per Kiev– Sul versante italiano, è slittato il decreto legge per prorogare l’autorizzazione a cedere mezzi e equipaggiamenti militari a Kiev. Il provvedimento era inserito tra quelli preparatori al prossimo Consiglio dei ministri, ma è stato rinviato. Fonti di governo spiegano che l’autorizzazione scadrà a fine mese e, vista la mole di dossier già in agenda, si è deciso di aggiornare l’esame. Successivamente, si apprende che un decreto con la proroga dovrebbe comunque essere valutato nella riunione di giovedì a Palazzo Chigi.
Mosca abbatte 45 droni ucraini – Mentre la diplomazia cerca varchi, il fronte resta aperto. La difesa russa ha annunciato l’abbattimento di 45 droni ucraini nella notte in diverse regioni della Federazione e sul Mar Nero, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa.

