Sette minuti dentro la Galleria di Apollo, il tempo di aprire un varco dal lato Senna, tagliare i vetri, arraffare nove gioielli della collezione di Napoleone e dell’imperatrice Eugenia, poi la fuga a tutta velocità su uno scooter TMax. Colpo chirurgico al Museo del Louvre: due pezzi sono già riemersi, tra cui la corona dell’imperatrice, trovata all’esterno e danneggiata. La struttura è stata evacuata e chiusa “per motivi eccezionali”, come comunicato su X.
Il colpo – I malviventi, incappucciati e travisati da operai con gilet gialli, sono penetrati dal fronte su Senna, dove sono in corso lavori. Armati con piccole motoseghe, hanno sfruttato un montacarichi per raggiungere direttamente la sala nel mirino, nella Galleria di Apollo. Dopo aver tagliato i vetri con un seghetto circolare, due sono entrati mentre altri due coprivano l’accesso all’esterno. Nel bottino una collana, una spilla, una tiara e altri preziosi; due gioielli sono stati ritrovati poco dopo.
La fuga e l’evacuazione – La rapina si è consumata nelle primissime ore di apertura. Terminato il blitz, la banda è scappata su uno scooter TMax in direzione dell’autostrada A6. Intanto il museo ha fatto defluire i visitatori e ha chiuso gli ingressi. Una testimone su X ha raccontato di “polizia che correva vicino alla piramide” e di persone bloccate alle porte a vetri: all’esterno è stata fotografata una scala o un montacarichi che dalla strada raggiunge un balcone del Louvre.
Le prime reazioni – “Il furto commesso al Louvre è un attacco a un patrimonio a noi caro perché è la nostra Storia”, ha scritto Emmanuel Macron. “Ritroveremo le opere e gli autori saranno portati davanti alla giustizia”. Il presidente ha richiamato anche il piano Louvre Nouvelle Renaissance per il rafforzamento della sicurezza. La ministra della Cultura Rachida Dati ha confermato: “Domenica mattina si è verificata una rapina all’apertura”. Nessun ferito.
Le indagini – “Una rapina importante”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Laurent Nunez. “I ladri hanno operato in sette minuti e i gioielli rubati sono di valore inestimabile”. Secondo Nunez si tratta “evidentemente di una banda che aveva effettuato sopralluoghi”. Gli inquirenti stanno incrociando video e dati con casi simili per stringere il cerchio. Non è escluso che gli autori siano stranieri. Da una fonte interna al museo, il famoso Regent, diamante da oltre 140 carati, non risulterebbe tra i pezzi trafugati.
La Galleria di Apollo – Ambiente simbolo del Louvre e del palazzo reale, ospita una parte delle collezioni storiche più preziose del museo. Riaperta al pubblico il 15 gennaio 2020 dopo un ampio restauro, è il cuore scintillante del percorso: è qui che la banda ha colpito, scegliendo la sala più iconica e, insieme, la più esposta nell’immaginario collettivo.