100mila capi contraffatti: sequestrati stabilimenti, otto indagati

di Redazione

Scoperchiata dalla Guardia di Finanza una filiera del falso radicata nel territorio di Barletta: oltre 100mila capi di abbigliamento e articoli di vestiario con marchi riprodotti senza autorizzazione sono stati sequestrati, insieme agli stabilimenti e ai macchinari impiegati per la produzione.

La rete del falso – L’indagine, nata da una complessa attività di polizia giudiziaria e da mirati appostamenti, ha seguito le tracce della contraffazione commerciale attraverso controlli su soggetti con precedenti specifici e su esercizi di Barletta dove i capi contraffatti erano messi in vendita. L’esame della documentazione contabile ha permesso di ricostruire un’articolata filiera, individuando i principali punti di stoccaggio e, soprattutto, gli stabilimenti in cui i capi venivano realizzati e confezionati per la successiva immissione sul mercato. Tra le griffe riprodotte senza autorizzazione figurano “Emporio Armani”, “Calvin Klein”, “Tommy Hilfiger”, “Museum”, “K-Way”, “North Face”, “Colmar”, “Murphy e Nye”, “Icon”.

I sequestri – Sono stati posti sotto sequestro penale tutti gli stabilimenti localizzati nella provincia di Barletta Andria Trani, oltre ai macchinari utilizzati per la lavorazione. All’atto degli accessi, i finanzieri hanno trovato lavoratori irregolari o sconosciuti al fisco intenti alla produzione e all’assemblaggio dei capi.

Lavoro nero e sicurezza – In diversi siti gli operatori erano impiegati in condizioni igieniche precarie e in ambienti privi di adeguate misure di sicurezza, con un danno duplice: alla tutela dei lavoratori e alla concorrenza, penalizzando le imprese che operano nel rispetto delle regole e sostengono i relativi costi.

Le contestazioni – Contestate, nei confronti di otto soggetti, le ipotesi di reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e ricettazione.

Il possibile riuso sociale – Al termine dell’iter penale, una volta disposta la confisca dei prodotti falsi, per i capi privi di qualsiasi marchio identificativo sarà valutata la consegna alla Caritas Barlettana, così da destinarli alle famiglie più bisognose. IN ALTO IL VIDEO

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