Gaza, escalation senza tregua: 25 morti negli attacchi israeliani, vertice a Doha dei Paesi arabi

di Redazione

È di almeno 25 morti, tra cui tre bambini, il bilancio dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza iniziati questa mattina. Solo nella città di Gaza si contano 16 vittime, secondo quanto riferito da fonti mediche ad Al Jazeera. L’esercito di Tel Aviv intanto ammassava centinaia di carri armati alle porte dell’enclave, mentre già 320mila residenti hanno abbandonato le proprie case.

Vertice a Doha e linea del Qatar – A Doha, il Qatar ha convocato per oggi un vertice straordinario dei Paesi arabi e musulmani, dopo l’attacco israeliano contro i negoziatori di Hamas nella capitale qatariota. L’emirato ha chiesto alla comunità internazionale di sanzionare Israele per i suoi “crimini” e per il sabotaggio dei negoziati. Al fianco del Qatar si sono schierati gli altri leader arabi, con l’Egitto che ha inviato aerei militari a sorvegliare l’area e la Turchia coinvolta nel coordinamento della sicurezza. Prima dell’avvio dei lavori, l’inviato speciale di Donald Trump per la Siria, Tom Barrack, ha incontrato il primo ministro qatariota Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al Thani.

La pressione americana e le mosse israeliane – Nel corso della giornata, Donald Trump ha lanciato un avvertimento al premier israeliano: “Un messaggio per Bibi? Devono stare molto, molto attenti. Devono fare qualcosa contro Hamas. Ma il Qatar è stato un grande alleato degli Stati Uniti. Molti non lo sanno”. A Gerusalemme, Benyamin Netanyahu ha incontrato il segretario di Stato Usa Marco Rubio al Muro del Pianto, insieme ai principali membri del suo governo e agli ambasciatori americano e israeliano. Secondo indiscrezioni, Washington avrebbe dato un sostanziale assenso a nuove annessioni in Cisgiordania.

Offensiva in Cisgiordania – Le forze israeliane hanno fatto irruzione in diverse aree del governatorato di Betlemme, a partire da al-Ubeidiya, Harmala, Rafidia e Zaatara. Nella zona di Rakhma soldati hanno perquisito abitazioni private e una fabbrica nella zona industriale, danneggiandone i locali. Secondo fonti di Al Jazeera, le Idf avrebbero inoltre arrestato il segretario di Fatah Mahmoud Saleh Sharim nei pressi di Tulkarem.

Le posizioni italiane – “Noi crediamo sia giusto riconoscere lo Stato Palestinese, ci chiedono perché non lo riconoscete oggi? Oggi non esistono gli elementi fondamentali, come l’unità. Lo Stato non c’è. Noi riconosciamo l’Autorità palestinese, e abbiamo ottime relazioni con Abu Mazen, ma se riconoscere strumentalmente lo Stato di Palestina oggi significa dare un pretesto per occupare la Cisgiordania allora è un errore grave”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Preparativi di Hamas – Fonti palestinesi riferiscono che Hamas ha nominato quattro nuovi comandanti per supervisionare i combattimenti a Gaza City: Izz al-Din Haddad (ala militare), Raed Saad (divisione operativa), Muhammad Odeh (intelligence) e Mohand Rajab (Brigata Gaza). Si tratta della cosiddetta strategia del “legitimacy ambush” contro le truppe israeliane.

La Flotilla in marcia verso Gaza – Davanti a Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, si trovano le 18 barche italiane della Global Sumud Flotilla, partite sabato da Augusta. Sono in attesa delle imbarcazioni spagnole provenienti dalla Tunisia, per ricongiungersi e proseguire insieme verso Gaza. “Siamo qui a Portopalo per uno scalo tecnico, siamo pronti ad andare tutti insieme a Gaza con i carichi di aiuti e di speranza”, ha detto Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, a bordo di una delle navi italiane.

Il fronte Houthi – In Yemen, i ribelli Houthi hanno annunciato di aver colpito con quattro droni Israele, tre dei quali avrebbero preso di mira l’aeroporto di Ramon a Eilat e uno una base nel Negev. Il portavoce Yehya Sarea ha parlato di “operazione militare di alta qualità”, ma l’esercito israeliano non ha confermato né segnalato nuovi attacchi intercettati.

La spinta degli ultranazionalisti – Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir, esponente dell’ultradestra, ha rilanciato l’idea di insediamenti ebraici a Gaza: “Gli insediamenti garantiscono sicurezza ed è giunto il momento di crearli a Gaza. Non si tratterà solo di alloggi, ma di un simbolo della nostra fede e della nostra visione”. Nel suo discorso ha anche annunciato l’intenzione di costruire un lussuoso quartiere residenziale per la polizia affacciato sul mare di Gaza City, una volta conclusa l’operazione militare.

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