Napoli, tenta di soccorrere ragazzo caduto: ingegnere pestato davanti ai figli e alla madre

di Redazione

Un gesto di altruismo si è trasformato in un incubo. Raffaele Di Giacomo, 47 anni, ingegnere originario di Napoli ma residente da vent’anni a Milano, è stato brutalmente aggredito da un branco di giovanissimi in via Giambattista Marino, nel quartiere Fuorigrotta, a Napoli. La violenza è esplosa martedì sera, intorno alle ore 22.40, davanti agli occhi terrorizzati della madre anziana e dei suoi due figli, di 10 e 14 anni. Il più piccolo, ancora sotto choc, non riesce nemmeno a parlare.

La frenata e la caduta – Secondo il racconto dello stesso Di Giacomo, la serata era iniziata in modo tranquillo, con una cena in famiglia. Lui, il fratello e la moglie, insieme ad altri parenti, stavano rientrando a bordo di auto separate. Giunti nei pressi del McDonald’s, un gruppo di pedoni ha attraversato la strada. Di Giacomo, che procedeva a velocità moderata, si è fermato per farli passare. Alle sue spalle, però, sei scooter sfrecciavano a tutta velocità, guidati da ragazzi senza casco. Uno di loro, nel tentativo di superare le auto, ha frenato bruscamente ed è caduto a terra.

L’aggressione – A quel punto, l’ingegnere ha aperto lo sportello ed è sceso per sincerarsi delle condizioni del giovane. Ma non ha fatto in tempo ad avvicinarsi che è stato accerchiato e colpito. Prima da sei ragazzi, poi da altri giunti in difesa degli aggressori. “Mio fratello non è neanche riuscito a capire cosa stesse accadendo, perché come è sceso dalla macchina subito hanno iniziato a picchiarlo. Bestemmie, parolacce, pugni, calci”, ha raccontato il fratello, Sergio Lomasto, consigliere della X Municipalità di Napoli.

Le conseguenze – Di Giacomo ha riportato fratture al volto e al naso. La lesione più grave riguarda l’occhio: nella notte, ha cominciato a perdere il campo visivo da un lato. A soccorrerlo, tra i primi, un parcheggiatore abusivo della zona che ha aiutato la famiglia, offrendo anche dell’acqua per tranquillizzare i bambini. La polizia è ora al lavoro per identificare i componenti del branco. Fondamentale l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza presenti lungo la strada, già acquisite dagli investigatori.

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