Cinque colpi esplosi a distanza ravvicinata, nel buio di una sera d’estate, per colpire un giovane già noto alle forze dell’ordine e ritenuto vicino al clan De Rosa. È l’ennesimo episodio di violenza che scuote l’area nord di Napoli, e rilancia l’allarme su possibili tensioni tra gruppi criminali.
Agguato sotto casa – La vittima si trovava all’esterno della propria abitazione, in una zona residenziale di Qualiano, quando i killer sono entrati in azione. Un agguato fulmineo: secondo le prime ricostruzioni, ignoti si sono avvicinati e hanno aperto il fuoco senza preavviso, colpendolo con cinque proiettili. Quattro pallottole lo hanno raggiunto alle gambe, una all’avambraccio sinistro.
Soccorsi e indagini – Il ferito è stato soccorso da alcuni familiari che, senza attendere l’arrivo dell’ambulanza, lo hanno caricato in auto e trasportato d’urgenza all’ospedale di Giugliano. I medici hanno riscontrato ferite d’arma da fuoco non letali e lo hanno medicato prontamente: dopo poche ore è stato dimesso, con una prognosi di quindici giorni.
Il contesto criminale – A indagare sull’agguato sono i carabinieri della Compagnia di Giugliano. Nessuna pista è esclusa, ma la principale ipotesi investigativa punta su un regolamento di conti interno alla criminalità organizzata. La vittima, già attenzionata per presunti legami con ambienti camorristici, sarebbe legata al clan De Rosa, formazione storicamente radicata in quest’area.
Un territorio sotto pressione – L’episodio ha generato forte allarme tra i residenti. La rapidità dell’azione, la mancanza di testimoni oculari e la ferocia dell’agguato rendono complesse le indagini. Resta alta la tensione nel territorio, dove la criminalità organizzata continua a dettare le proprie regole, mentre lo Stato cerca di rispondere con indagini serrate e una presenza rafforzata delle forze dell’ordine.