Doveva essere una breve vacanza con la famiglia, ma si è trasformata in tragedia. Luigi Di Sarno, 52 anni, artista di Cercola (Napoli), è morto il 6 agosto dopo aver mangiato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un food truck sul lungomare di Diamante, in provincia di Cosenza. Il decesso, avvenuto nei pressi di Lagonegro durante il viaggio di ritorno, è stato reso noto solo il giorno successivo, quando sono emersi anche i primi ricoveri per sospetta intossicazione da botulino. Con lui, altre tre persone – tra cui due suoi familiari – sono state ricoverate in terapia intensiva.
L’inchiesta e i sequestri – La Procura della Repubblica di Paola, guidata da Domenico Fiordalisi, ha aperto un’inchiesta con due indagati, i titolari dell’attività ambulante di Diamante. L’ipotesi di reato è morte come conseguenza di altro reato e commercializzazione di alimenti nocivi. Il food truck è stato sequestrato, così come – su tutto il territorio nazionale – un prodotto commerciale, probabilmente broccoli, sospettato di essere all’origine dell’intossicazione. I carabinieri del Nas dovranno accertare se la contaminazione sia avvenuta in fase di produzione o nel punto vendita. La Procura indaga anche su eventuali responsabilità mediche: Di Sarno si era recato in una clinica privata a Belvedere Marittimo, dove gli sarebbe stato consigliato di rivolgersi a una struttura più attrezzata.
La dinamica – L’uomo aveva accusato i primi malesseri poco dopo il pasto. Nonostante ciò, aveva deciso di rientrare in Campania. Le condizioni sono peggiorate lungo la strada Fondovalle del Noce, a Lagonegro (Potenza). I familiari hanno allertato il 118, che ha inviato un’eliambulanza, ma il 52enne è morto prima di arrivare all’ospedale San Giovanni. Sulla salma è stata disposta l’autopsia, affidata all’Istituto di medicina legale di Catanzaro.
I ricoveri – In totale, sono nove le persone intossicate. Oltre ai due familiari della vittima, ci sono altre sette persone, tra cui due 17enni di Roma: uno è intubato, l’altro cosciente. All’ospedale di Cosenza sette pazienti sono in terapia intensiva, un ragazzino è in pediatria e un’altra persona si trova al pronto soccorso sotto osservazione. A cinque di loro è stato somministrato il siero antitossina botulinica giunto da Taranto e Roma. Secondo i sanitari, i sintomi possono manifestarsi fino a 72 ore dopo l’ingestione, e non si escludono nuovi casi.
L’intervento del Ministero della Salute – Dopo i due cluster di intossicazione botulinica registrati in Calabria e in Sardegna nelle ultime settimane, il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero ha attivato tutti i protocolli d’emergenza. «Il sistema di intervento – spiega Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento – ha reagito prontamente garantendo ai pazienti l’accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita». Un risultato possibile grazie alla Scorta strategica nazionale antidoti e farmaci (Snaf) e alla collaborazione di enti e forze armate, tra cui il Deposito Cri Militare di Cagliari, la Marina Militare di Taranto, la Guardia Costiera di Napoli e gli ospedali San Camillo Forlanini. L’Istituto Superiore di Sanità ha un ruolo centrale nella conferma diagnostica e nell’analisi degli alimenti sospetti, mentre il Centro Antiveleni di Pavia coordina le diagnosi con medici d’urgenza, neurologi e rianimatori. Campitiello ricorda che «gli alimenti a rischio sono le conserve casalinghe sottovuoto, in olio o in acqua, e solo raramente i prodotti industriali».
Il cordoglio – La morte di Di Sarno ha scosso la comunità partenopea e il mondo dell’arte. Sui social, amici e colleghi lo ricordano con affetto: «Il mondo perde ancora una volta una persona bellissima, lascia un vuoto in tutti quelli che veramente gli volevano bene… Avevamo una birra in sospeso e tante cose da raccontarci. Sarà per un altro mondo, riposa in pace!», scrive un amico. Un’ex collega lo descrive come «un’anima nobile nascosta dietro l’ironia».
Il precedente in Sardegna – Nelle stesse ore, un altro caso di sospetto botulismo ha avuto un epilogo tragico. A Cagliari è morta Roberta Pitzalis, 38 anni, una delle otto persone intossicate a fine luglio dopo aver consumato salsa guacamole alla Fiesta Latina di Monserrato. Il sindaco, Tomaso Locci, ha espresso cordoglio e annunciato la sospensione di tutti i festeggiamenti civili e religiosi di San Lorenzo, lasciando solo la processione. In Sardegna restano ricoverate in rianimazione una 14enne e una 62enne, mentre un bambino di 11 anni è al Policlinico Gemelli di Roma.