Un’aggressione pianificata, una fuga interrotta dalla violenza, una frattura scomposta al gomito con 90 giorni di prognosi. È l’epilogo degli scontri avvenuti l’11 maggio scorso al termine della semifinale playoff del campionato regionale di Eccellenza tra Puteoli Real Normanna e Nola 1925, allo stadio di Aversa (Caserta), che hanno portato all’emissione di provvedimenti restrittivi nei confronti di due esponenti del tifo organizzato della squadra nolana. Su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord, il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per D.M.G., 25 anni, e il divieto di dimora ad Aversa per C.A., di 37. Entrambi ritenuti responsabili, in concorso con altri, del reato di lesioni aggravate in occasione di manifestazioni sportive.
L’aggressione all’esterno di un bar – Le indagini, condotte dalla Digos di Caserta, con il supporto dei commissariati di Aversa e Nola, hanno preso il via subito dopo il match, quando le tensioni esplose allo stadio si sono trasferite nei pressi di Teverola. Un gruppo di tifosi ospiti, incappucciati, scese dai veicoli e prese d’assalto le persone presenti all’esterno di un bar, lanciando sedie e tavolini. Durante quei momenti concitati, un giovane fu inseguito, costretto a rifugiarsi in un esercizio commerciale e poi raggiunto e brutalmente colpito da un gruppo di tifosi nolani. Trasportato all’ospedale “Moscati” di Aversa, i medici gli riscontrarono una frattura scomposta al gomito, con una prognosi di 90 giorni.
Due arresti in flagranza differita – Nella stessa giornata dei fatti, la Polizia di Stato ha eseguito due arresti in flagranza differita: D.F., 26 anni, tifoso aversano, per danneggiamento aggravato e lancio di oggetti pericolosi; e F.P., di 22, tifoso nolano, per lesioni gravi in concorso. La prosecuzione dell’attività investigativa ha permesso di individuare ulteriori responsabili e raccogliere gravi elementi indiziari a carico di D.M.G. e C.A., collocandoli in un segmento dell’aggressione connotato da “particolare efferatezza”, secondo quanto riferito dalla Procura.
Misure eseguite e Daspo – Conclusi gli atti di rito, D.M.G. è stato sottoposto agli arresti domiciliari, mentre a C.A. è stato notificato il divieto di dimora nel Comune di Aversa. Entrambi, insieme agli altri soggetti coinvolti, sono stati raggiunti anche da provvedimenti di Daspo (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive) emessi dal questore di Caserta. Le misure avranno durata variabile tra i due e i cinque anni.