Si allarga l’inchiesta sulla tangentopoli di Sorrento che lo scorso maggio aveva portato in carcere l’ex sindaco Massimo Coppola. Nelle prime ore di questa mattina la Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica, guidata dal procuratore capo Nunzio Fragliasso, arrestando 16 persone: 11 finite in carcere e 5 ai domiciliari.
Gli arrestati – Oltre a Coppola e Guida, già tratti in arresto il 20 maggio scorso, le ordinanze di custodia cautelare eseguite stamani hanno riguardato: Vincenzo Sorrentino, ex consigliere comunale di Sorrento; Danilo Amitrano, legale rappresentante dell’azienda La Fenice; Filippo Di Martino, capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sorrento; Luigi Desiderio, tecnico al Comune di Sorrento; Donato Sarno, dirigente del settore Cultura del Comune di Sorrento; Graziano Maresca, ingegnere del Comune di Sorrento; Martina Malvone e Maria Grazia Caiazzo, funzionarie del Comune di Sorrento; gli imprenditori Mario Parlato, Aniello Vanacore, Luigi Todisco, Raffaele Guarino e Alessandro Di Domenico; Gennaro Esposito, professionista. I destinatari delle misure cautelari sono accusati, a vario titolo, di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, peculato, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti in relazione a una serie di appalti pubblici affidati dal Comune di Sorrento tra il 2022 e il 2024. Complessivamente le indagini riguardano 25 indagati, di cui 16 colpiti dalle misure cautelari odierne e altri 12 coinvolti in perquisizioni e sequestri.
Il “sistema Coppola” e il ruolo del sensitivo – L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata diretta dal procuratore Nunzio Fragliasso, ha svelato un collaudato meccanismo corruttivo, che sarebbe stato organizzato e gestito da Massimo Coppola, con la collaborazione di funzionari comunali, imprenditori compiacenti e del cartomante casertano Raffaele Guida, noto come “Lello il sensitivo”. Quest’ultimo, residente a Santa Maria a Vico, pur non ricoprendo alcun ruolo formale, secondo gli inquirenti era di fatto l’alter ego del sindaco: trasmetteva le sue volontà agli imprenditori, gestiva la “cassa” delle tangenti e vantava un’inquietante capacità di interferire nelle scelte amministrative. Secondo il giudice, Coppola e Guida avevano costruito un “sodalizio criminoso” per trasformare ogni appalto pubblico in un’occasione di arricchimento personale. Durante una perquisizione nella villa di Guida a Santa Maria a Vico, i finanzieri hanno trovato 167.600 euro nascosti in un tavolo da biliardo, oltre ad altri 20mila euro sparsi in casa.
Appalti truccati e mazzette – Le indagini hanno ricostruito un sistema corruttivo che ha inquinato almeno 36 appalti pubblici, per un valore complessivo di oltre 35 milioni di euro, di cui 15 milioni finanziati con fondi FESR e 4,5 milioni con fondi del Pnrr. Tra le gare al centro dell’inchiesta figurano: l’affidamento diretto dell’incarico per la progettazione dello studio di fattibilità per la riqualificazione del percorso pedonale costiero di Marina Piccola (determinazione n. 890 del 30 maggio 2023); la fornitura di 342 poltroncine per il Teatro Comunale Tasso, affidata alla Cinearredo s.r.l. per 99.532 euro; i lavori di recupero del camminamento di ronda tra il bastione Parsano e il bastione San Valerio, aggiudicati al raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dalla Sa.Fo. Costruzioni s.r.l. (ex Edil Forte s.r.l.) per 1 milione e 67mila euro; l’appalto integrato per il recupero funzionale di un edificio adiacente il centro anziani, aggiudicato al raggruppamento Edil Forte s.r.l. e M.G.R. s.r.l. per 318mila euro con fondi Pnrr; la riqualificazione dell’eliporto “Le Tore” (2024); la riqualificazione del parco “Henrik Ibsen” per 580mila euro con fondi PNRR, affidata alla Parlato s.p.a.; vari lavori stradali per oltre 1 milione di euro affidati alla Di Palo & Company s.r.l. e alla D’Alessandro Costruzioni s.r.l..
La collaborazione dell’imprenditore e l’arresto in flagranza – L’indagine ha avuto un’accelerazione il 21 maggio scorso, quando Coppola fu arrestato in flagranza insieme al suo collaboratore Francesco Di Maio mentre intascava 6mila euro da un imprenditore sorrentino, esasperato dalle continue richieste di denaro e deciso a denunciare tutto. La Guardia di Finanza, con microcamere nascoste, documentò la consegna della tangente in un ristorante della penisola sorrentina.
Un “collaudato meccanismo di relazioni illecite” – Secondo il gip, le indagini hanno svelato “un sistema criminale ben collaudato da anni”, con il coinvolgimento di imprenditori che pagavano percentuali del 6-10% dell’importo degli appalti per garantirsi aggiudicazioni e protezione da contestazioni amministrative. Dirigenti e funzionari comunali agevolavano il sistema, mentre Guida agiva da vice sindaco “autoproclamato” e regista occulto.
Le utenze “canarini” e l’associazione La Fenice – Per sfuggire alle intercettazioni, Coppola e Guida usavano telefoni intestati a stranieri inesistenti, soprannominati “canarini”. Inoltre, la Procura ha accertato che Coppola si serviva dell’associazione culturale La Fenice, formalmente intestata a un prestanome, per drenare fondi comunali e acquistare beni di lusso per sé e la famiglia, per un importo di almeno 34mila euro.
L’allarme sociale e le misure cautelari – L’ordinanza è stata emessa senza interrogatorio degli indagati per il rischio di inquinamento probatorio. Per il giudice, la gravità delle condotte e la loro recente reiterazione hanno reso indispensabile l’intervento per “sradicare un sistema corruttivo profondamente radicato” nell’amministrazione comunale. Nel corso delle perquisizioni di oggi sono stati sequestrati altri 47.660 euro in contanti e due orologi di lusso.