Un sofisticato schema truffaldino costruito attorno ai bonus edilizi ha portato a un nuovo colpo giudiziario in provincia di Avellino. A concludere l’ultima fase di un’articolata attività investigativa è stata la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Avellino, su delega della Procura della Repubblica locale. I militari hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, per un valore complessivo di 10 milioni e 552.500 euro.
Il provvedimento riguarda un soggetto e le due società a lui riconducibili, al centro di un’indagine che ipotizza i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti crediti d’imposta ottenuti illecitamente grazie a operazioni legate ai cosiddetti Bonus Facciate, Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, attraverso accertamenti condotti dal Gruppo della Guardia di Finanza di Avellino, sarebbe emerso un sodalizio criminale strutturato che, con la complicità di professionisti compiacenti, attestava falsi lavori edili mai eseguiti. Alla base del sistema, una rete di società “cartiere”, intestate a prestanome – in alcuni casi persino beneficiari del reddito di cittadinanza – utilizzate per emettere false fatture e generare crediti fiscali da cedere successivamente ad altri soggetti economici.
Il meccanismo era articolato e ramificato: le società fittizie, simulate come esecutrici di interventi su immobili che nella quasi totalità risultavano inesistenti, acquisivano indebitamente crediti d’imposta che poi venivano trasferiti a entità con sede in diverse regioni italiane, caratterizzate da un profilo fiscale definito “evanescente”. Le nuove società, così, riuscivano a monetizzare parte dei crediti o a compensarli in modo illecito con quanto dovuto al fisco, eludendo il pagamento delle imposte.
Il blitz odierno si innesta in un’indagine più ampia, che aveva già portato al sequestro preventivo di circa 5 milioni di euro nei confronti di 29 soggetti coinvolti in attività analoghe. Con l’ultima tranche, l’importo complessivo delle misure ablative eseguite sale a oltre 15 milioni e mezzo di euro.
Nel dettaglio, i sequestri hanno riguardato non solo somme di denaro, ma anche 30 autoveicoli, disponibilità finanziarie, quote societarie e terreni. Un patrimonio accumulato, secondo la ricostruzione investigativa, grazie a un’operazione truffaldina costruita a tavolino sfruttando le maglie larghe dei bonus edilizi.