Aversa, Matacena azzera le deleghe. L’opposizione alza il tiro: “Si dimetta”

di Antonio Taglialatela

Aversa (Caserta) – Nel tentativo di rimettere ordine in una maggioranza che da mesi mostra segni di profonda lacerazione, il sindaco Francesco Matacena ha deciso di azzerare tutte le deleghe agli assessori comunali. La decisione è arrivata nella serata di ieri, giovedì 29 maggio, ma senza procedere, almeno per il momento, alla revoca degli assessori stessi. L’obiettivo dichiarato è quello di redistribuire le competenze tra gli attuali componenti della giunta e alcuni consiglieri comunali, per poi valutare eventuali sostituzioni all’interno dell’esecutivo. Sembra invece sempre più remota l’ipotesi di un rimpasto radicale con la formazione di una nuova giunta “tecnica di alto profilo”, come richiesto da tempo dagli esponenti del gruppo Forza Azzurra, che fa riferimento all’avvocato Gianpaolo Dello Vicario.

Il segnale di una crisi istituzionale tutt’altro che risolta è arrivato anche dal Consiglio comunale convocato ieri pomeriggio dal presidente Giovanni Innocenti. La seduta è infatti saltata per mancanza del numero legale: assenti tutti i consiglieri di maggioranza, presenti solo gli otto dell’opposizione. La discussione è così stata rinviata alla seconda convocazione, prevista per oggi, venerdì 30 maggio, alle ore 15. All’ordine del giorno figurano temi di rilievo per la città: la proposta di realizzazione di un secondo palazzetto dello sport in via De Nicola, su un’area attualmente destinata alla fiera settimanale; il riconoscimento di una lunga serie di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze relative ai canoni idrici; una serie di mozioni e interrogazioni consiliari.

Non si è fatta attendere la reazione dell’opposizione, che ha colto l’ennesimo episodio di stallo per sferrare un attacco durissimo all’amministrazione Matacena. Mario De Michele, consigliere de La Politica che Serve, ha parlato di “blocco istituzionale” e accusato il primo cittadino di essere “ostaggio della sua stessa maggioranza”. “Aversa è ferma. Il sindaco non riesce più a dettare una linea politica, non garantisce nemmeno il numero legale in prima convocazione”, ha dichiarato. “Intanto si litiga per equilibri di potere, mentre nessuno si assume la responsabilità di affrontare temi cruciali come i debiti fuori bilancio, il destino del palazzetto di via De Nicola, su cui rischiamo di perdere l’ennesimo finanziamento, e l’approvazione del consuntivo, che andava votato entro il 30 aprile. Siamo a fine maggio”. Il suo intervento si è chiuso con un appello al sindaco: “Si dimetta. Aversa merita rispetto, serietà e molto di più”.

Sulla stessa linea anche il consigliere del Partito Democratico, Marco Girone, che ha indicato nella delibera sul nuovo palazzetto la vera causa della mancata partecipazione della maggioranza. “La proposta arriva da due assessori della giunta, Orlando De Cristofaro e Francesco Sagliocco. Se fosse bocciata, sarebbe una nuova sfiducia verso di loro. Per evitare ulteriori fratture, hanno preferito disertare la seduta. In seconda convocazione – ha aggiunto – si presenteranno solo per ritirarla”. Duro anche il commento del consigliere di centrodestra Dino Carratù, che ha definito “irrispettoso” il comportamento del sindaco verso il Consiglio comunale: “Matacena non ha più la maggioranza. Dieci giorni fa è stata votata la sfiducia a un assessore con tre quarti dell’aula favorevoli, e solo ieri ha avviato il rimpasto. Il Consiglio ha espresso una volontà chiara. Il sindaco la ignora, e così facendo viola le regole della democrazia”. E ha concluso: “Attendo, ormai non più fiducioso, un sussulto di dignità”.

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