Accoltellata dal marito davanti alla figlia: muore la maestra Fernanda Di Nuzzo

di Redazione

Non ce l’ha fatta Fernanda Di Nuzzo, la maestra d’asilo di 61 anni ferita a coltellate dal marito nel pomeriggio di mercoledì 28 maggio, nella loro abitazione di via Moncalieri 47, nel quartiere Gerbido di Grugliasco, alle porte di Torino. La donna è spirata all’alba del giorno successivo nel reparto di rianimazione dell’ospedale Molinette, dove era stata ricoverata in condizioni disperate dopo essere giunta in arresto cardiaco, a causa delle gravi emorragie interne provocate dai fendenti. Durante l’aggressione, in casa era presente la figlia della coppia, di 24 anni, testimone impotente della violenza.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, Pasquale Piersanti, 61 anni come la moglie, avrebbe colpito ripetutamente Fernanda all’addome con un coltello da cucina al culmine di una lite scoppiata nell’appartamento al terzo piano. Non risulterebbero precedenti segnalazioni di maltrattamenti o conflitti familiari. Dopo aver tentato la fuga, salendo le scale del condominio e gridando disperatamente “aiuto”, la donna ha perso i sensi. A dare l’allarme sono stati la figlia e alcuni vicini. Quando i militari del nucleo radiomobile di Rivoli sono giunti sul posto, hanno trovato l’uomo barricato in casa. Solo all’arrivo dei carabinieri ha aperto la porta, ed è stato poi accompagnato in ospedale in stato di shock, con ferite compatibili con una colluttazione. Ora è accusato di omicidio.

L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore Paolo Scafi della Procura di Torino. Dopo l’aggressione, Fernanda Di Nuzzo era stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico, durante il quale i medici sono stati costretti ad asportarle la milza, nel tentativo estremo di fermare le emorragie. Ma il suo cuore non ha retto. Il decesso è stato confermato nella mattinata di giovedì.

Una notizia che ha scosso non solo Grugliasco, ma anche Torino, dove Fernanda lavorava come maestra d’asilo per l’amministrazione comunale. Il sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, ha espresso profondo cordoglio a nome dell’intera città: “La tragica scomparsa di Fernanda Di Nuzzo ci lascia attoniti e sgomenti. Un altro terribile episodio di femminicidio che ci tocca ancora più da vicino, perché riguarda una persona che lavorava per l’amministrazione comunale, al servizio della nostra comunità. Desidero esprimere ai suoi famigliari e ai suoi cari le condoglianze e la vicinanza della Città di Torino, confermando il nostro impegno nel contrastare la violenza di genere”.

Ancora più toccanti le parole del sindaco di Grugliasco, Emanuele Gaito, che ha affidato ai social il proprio dolore: “La tragica uccisione di Di Nuzzo, maestra d’asilo, per mano del marito, ha scosso tutta la nostra comunità. Avvenimenti come questo ci costringono a guardare in faccia la realtà: la violenza di genere è profondamente radicata nella nostra cultura. Può colpire ogni donna, non conosce confini sociali, economici o culturali. Urge ripensare al modo di vivere le relazioni, educando all’affettività, al rispetto e con politiche volte a garantire la concreta parità tra uomo e donna in ogni ambito della vita. Lo dobbiamo a Franca e a tutte le vittime di violenza. Grugliasco si stringe con affetto intorno alla famiglia”. Un appello alla responsabilità sociale, che si accompagna all’azione immediata annunciata dalla vicesindaco Elisa Martino, che ha assicurato il sostegno concreto alla figlia della coppia: “Questa mattina molto presto ho allertato il consorzio Ovest Solidale affinché si intervenisse immediatamente per prendere in carico la situazione e aiutare la ragazza in tutti i difficili passaggi che la aspettano. Siamo in contatto con la famiglia per essere di aiuto in tutto ciò che occorrerà”.

Nel giorno dei funerali, la cui data è ancora da definire, il sindaco Gaito proclamerà il lutto cittadino, invitando l’intera comunità a partecipare al dolore per una morte che interroga le coscienze: “Ritengo opportuno che tutta la comunità in qualche modo sia consapevole di quanto accaduto e si possa stringere, anche formalmente, intorno ai familiari della donna”.

Un altro nome, un altro volto, un’altra storia che si aggiunge alle troppe vittime di femminicidio in Italia, nella stessa giornata in cui si è registrato ad Afragola, in provincia di Napoli, l’omicidio della 14enne Martina Carbonaro, brutalmente uccisa dall’ex fidanzato, Alessio Tucci, di 19 anni. Il giovane ha confessato di averla colpita con una pietra e di aver nascosto il corpo in un armadio di un edificio abbandonato vicino all’ex stadio Moccia. “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”, ha dichiarato agli inquirenti (leggi qui). 

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