Lombardi Pizzeria, a Maddaloni l’arte bianca incontra la pasticceria

di Redazione

Lombardi Pizzeria è uno di quei luoghi in cui i confini tra pizza e pasticceria saltano, si mescolano, diventano linguaggio comune. Nata a luglio del 2023 accanto alla storica Pasticceria Lombardi, in pochi mesi ha scalato le classifiche del gusto: 2 spicchi nella Guida delle Pizzerie d’Italia 2025 del Gambero Rosso, poi il salto nell’elite dell’arte bianca con i 3 spicchi nell’edizione 2026. Nello stesso anno, sempre il Gambero Rosso incorona Lombardi come migliore pasticceria salata d’Italia nella Guida delle Pasticcerie d’Italia 2026, sancendo ufficialmente la riuscita di un format che unisce forno e laboratorio, pizza e alta pasticceria.

Il format “Dolce e Salato” – A Maddaloni, in provincia di Caserta, la pizzeria sorge in via Forche Caudine, “porta a porta” con la pasticceria guidata dal maestro Aniello Di Caprio e rappresenta la naturale estensione di un percorso iniziato nel dolce e approdato, con la stessa precisione millimetrica, nel mondo della pizza.

Famiglia tra storia e avanguardia – Lombardi Pizzeria è nata con un’identità forte e visibile. Il menù è sempre ricco di contaminazioni, di omaggi alla famiglia, di storie da raccontare, di titoli accattivanti, di collaborazioni con grandi nomi della ristorazione moderna. La presenza di lievito madre anche nell’aria che si respira e la scelta di produrre i semilavorati in casa sono il motore di chi vuole oggi fare la differenza.

La squadra – Alla guida del progetto c’è un giovane trio. Alessandro Mango, secondo pasticciere del gruppo Lombardi, firma tutti gli impasti e garantisce quella continuità tecnica tra laboratorio e pizzeria che è il marchio di fabbrica del locale. Con lui lavorano i fratelli Gianluca Tedesco, executive chef del gruppo, e Francesco Tedesco, direttore di sala, che cura accoglienza, servizio e narrazione del menu. Al banco operano Antonio Ferraiuolo, braccio destro di Alessandro, e Michele Bellafesta, completando una brigata giovane ma già abituata ai ritmi e alle aspettative dell’alta ristorazione contemporanea. Gli spazi contano circa 70 coperti interni e una trentina all’esterno, una dimensione che permette di mantenere un servizio attento e un rapporto diretto con l’ospite, in linea con la natura artigianale del progetto.

Il menù – A rendere unico il menu è una ricca proposta di pasticceria salata, che porta sul tavolo tecniche da laboratorio e un immaginario più vicino all’alta pasticceria che alla tradizionale carta degli antipasti. La Zeppolina di Santa Lucia è una pâte à choux al pomodoro con chantilly di acciughe del mar Cantabrico, rifinita da uno scenografico zucchero a velo di capperi e oliva caiazzana denocciolata. Il Pain du Patissier mette in dialogo una sfoglia lievitata al pomodoro con prosciutto cotto affumicato, provolone del monaco Dop, bavarese di parmigiano reggiano 24 mesi e pomodorino candito homemade. Il Pain suisse sfogliato al cioccolato, invece, ribalta il concetto di rustico napoletano: doppia sfoglia lievitata e profumata al cioccolato fondente 55% selezione Valrhona, genovese napoletana della tradizione e un cremoso di pecorino romano Dop a scorza nera che chiude il cerchio tra comfort food e ricerca.

Le pizze tra territorio e contaminazioni – Se gli antipasti raccontano il lato “patisserie”, l’impasto e le pizze completano l’identità del locale. In carta spicca la “Maddaloni, terra mia!”, dichiarazione d’amore al territorio: crema di carciofi arrostiti, fior di latte di Agerola, mortadella d’asina artigianale, provolone del monaco Dop, gel di prezzemolo e olio extravergine. È l’etichetta ideale della casa, pensata per valorizzare ingredienti identitari e una visione contemporanea di pizza territoriale. Accanto alle tonde classiche, la proposta si allarga alle pizze al padellino, alle versioni a doppia cottura e a una selezione plant based, a conferma di un’idea di menu capace di parlare a palati diversi senza rinunciare alla coerenza di stile.

Il dessert difficile da dimenticare – Anche la chiusura del percorso non rinuncia al gioco di ruoli tra forno e laboratorio. Imperdibile la pizza sfogliata al burro con chantilly allo yuzu, confit semiacido di limone, scorza di limone candito homemade e burro d’arachidi semi salato, servita con gelato al caramello e arachidi salate: un dessert che nasce su una base “pizza” ma ragiona come un dolce da alta pasticceria, tra acidità agrumate, grassezza calibrata e consistenze a contrasto.

L’evoluzione continua – Lombardi Pizzeria resta comunque un laboratorio aperto, dove le tecniche di pasticceria entrano stabilmente nel lessico della pizza e lo spingono oltre i confini consueti. La crescita nei riconoscimenti certifica un percorso già maturo, ma il lavoro sulla carta, sugli impasti e sulle contaminazioni lascia intuire che il locale è ancora in evoluzione: Maddaloni diventa così uno dei punti di osservazione più interessanti per capire dove sta andando la nuova pizza d’autore. IN ALTO IL VIDEO

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