Carinaro, il coraggio di Armando Sepe rivive nel docufilm “Nonostante tutto”

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – Un silenzio carico di emozione, spesso interrotto da applausi e lacrime, ha avvolto la sala consiliare del Comune di Carinaro, trasformata per una sera in luogo di memoria viva e condivisa. Al centro della serata, la proiezione del docufilm Nonostante tutto, dedicato alla figura del brigadiere Armando Sepe, Medaglia d’Oro al Valor Civile, morto il 17 gennaio 1973 a Copparo, in provincia di Ferrara.

Quel giorno, Sepe intervenne nelle vicinanze di una villetta dove un uomo, in preda a un raptus, poco prima aveva assassinato il figlio e ferito gravemente la moglie. Deciso a togliersi la vita, aveva saturato la casa di gas. Il brigadiere, temendo che l’assassino fosse ancora armato e barricato all’interno, ordinò ad un suo collega di tenersi a distanza e si avvicinò da solo al cancello per tentare un dialogo. Quando suonò il campanello, il contatto elettrico provocò una violentissima esplosione che lo travolse e uccise sul colpo. La sua scelta di affrontare da solo quel rischio estremo evitò ulteriori vittime: altre persone rimasero ferite, compreso il suo collega, ma si salvarono proprio grazie alla sua decisione di esporsi per primo. Oggi, il suo nome è impresso non solo sulle targhe che intitolano strade a Carinaro e Copparo, e sulla villa comunale del suo paese natio, ma anche nella coscienza collettiva, grazie all’impegno della famiglia e dell’associazione “Vittime del Dovere”.

La proiezione del docufilm, diretto da Giuseppe Sepe, figlio del brigadiere, insieme a Stefania Centonze, è stata un momento di intensa partecipazione civile. Numerose le autorità presenti: il sindaco Annamaria Dell’Aprovitola, l’assessore alla Cultura e all’Istruzione Rachele Barbato, il comandante della stazione territoriale dei Carabinieri, luogotenente con carica speciale Riccardo Diliberto, oltre a una rappresentanza di docenti e studenti dell’Istituto Comprensivo cittadino.

“Ho realizzato questo docufilm a 58 anni, – ha raccontato Giuseppe Sepe – è un sogno che avevo nel cassetto da tanto tempo. Presentarlo qui, davanti alla famiglia e alla mia comunità, è qualcosa che chiude un cerchio. Mio padre morì quando avevo sei anni, non ho mai potuto elaborare quel lutto. Questo lavoro mi ha permesso di farlo”. Un racconto intenso, che si è fatto ancora più potente nel momento in cui Sepe ha rivelato di aver interpretato egli stesso il padre: “Avevo pensato di affidare quel ruolo a un attore. Poi ho deciso che dovevo essere io. Mi sono messo la divisa e ho rivissuto quegli attimi”. Ma Nonostante tutto è anche una narrazione che guarda al presente e al futuro. “Nel film compare anche mio figlio – ha aggiunto il regista – recita se stesso. Insieme siamo andati a Copparo per raccogliere testimonianze. È stato un viaggio che ci ha avvicinati. Volevo che il film fosse un ponte tra generazioni, che parlasse ai ragazzi di oggi, in un momento in cui i genitori parlano troppo poco con i figli. È un omaggio a mio padre, ma anche una pagina di speranza”.

Accanto a lui, i familiari del brigadiere. Andrea Sepe, fratello di Armando, ha scelto di ricordarlo con le parole di Giovanni Falcone: “È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. L’importante è non lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo per andare avanti”. Un passaggio che ha toccato il cuore dei presenti e che ben rappresenta il significato profondo di quella scelta eroica compiuta in pochi istanti, nel silenzio di un gesto consapevole.

Un messaggio raccolto e rilanciato dalle istituzioni. “Oggi è una giornata importante per Carinaro – ha dichiarato il sindaco Annamaria Dell’Aprovitola – perché celebriamo uno dei nostri figli più illustri. Il suo messaggio di coraggio e di servizio resta un esempio per tutti. Chi non ricorda è complice, chi dimentica non può costruire il futuro”. Per l’assessore Rachele Barbato, “questo evento è un monito per le generazioni future, un ponte tra passato e presente. Il nostro compito è custodire la memoria e trasmetterla, perché il sacrificio di uomini come Armando Sepe non sia mai dimenticato”.

Nonostante tutto non è solo il titolo di un docufilm. È la sintesi di una memoria che resiste, che si trasforma in testimonianza civile. È il segno che, anche nei momenti più bui, esistono esempi capaci di illuminare la strada. E che il coraggio, quando è guidato dall’amore, lascia un’eredità che non svanisce. IN ALTO IL VIDEO

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