Aversa (Caserta) – Uno sguardo oltre i confini terrestri, verso le sfide di domani: è questo il senso profondo dell’evento “Lo Spazio, quarto ambiente. Implicazioni e sfide future”, che ha animato l’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, nella sede storica di via Roma. Un appuntamento dal respiro internazionale che ha acceso i riflettori sul settore aerospaziale come motore di progresso, conoscenza e sviluppo sostenibile.
Promosso dal Corso di Studi in Ingegneria Aerospaziale, in sinergia con l’Associazione Italiana Genitori (AGE), l’incontro ha catalizzato l’attenzione di studenti universitari e maturandi provenienti da vari istituti scolastici, coinvolgendo figure di spicco della ricerca, dell’industria e delle istituzioni. Tra le scuole partecipanti, il Liceo Scientifico “G. Bruno” (sedi di Arzano e Grumo Nevano), l’Istituto Tecnico Commerciale “Gallo” di Aversa e il Liceo Scientifico “Siani”, sempre di Aversa.
A inaugurare i lavori, il professore Alessandro Mandolini, direttore del Dipartimento di Ingegneria, seguito dai saluti del professore Giuseppe Pezzella e della professoressa Maria Luisa Buono, dirigente del Liceo “Bruno”. Il convegno ha poi preso quota con una serie di interventi ad alto contenuto tecnico e strategico, capaci di restituire un quadro completo dello scenario aerospaziale italiano. Sul palco si sono alternati il professore Antonio Blandini, presidente del Cira (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali), il professore Luigi Carrino, presidente del Distretto Aerospaziale della Campania, Marco Pizzarelli per l’Agenzia Spaziale Italiana e il professor Antonio Viviani, decano dell’ingegneria aerospaziale. A moderare l’incontro, Fabiana Liguori (Age Campania) e il giornalista Elpidio Iorio. Nel corso dell’evento è stata ricordata anche la figura del professor Luigi Gerardo Napolitano, pioniere dell’ingegneria aerospaziale e figura di riferimento della scuola napoletana, la cui eredità scientifica e accademica continua a ispirare le nuove generazioni.
Lo spazio come laboratorio per l’umanità – Se il titolo evocava il “quarto ambiente”, l’intero convegno ha esplorato le implicazioni di questa nuova frontiera come luogo di sfida e innovazione. L’Italia, forte di una filiera industriale altamente specializzata e di centri di ricerca d’eccellenza, gioca un ruolo di primo piano nel panorama spaziale internazionale. Dall’osservazione satellitare all’esplorazione planetaria, lo spazio è sempre più il crocevia dove scienza, tecnologia, economia e diritto si intrecciano.
Studenti protagonisti: tra STEM e diritto spaziale – Uno dei momenti più significativi è stata la premiazione di un concorso studentesco articolato su due indirizzi, tecnologico e giuridico, finalizzato a stimolare la riflessione critica e progettuale degli studenti sulle missioni di colonizzazione della Luna e di Marte. I partecipanti hanno immaginato scenari di esplorazione, analizzando le sfide tecniche da affrontare e riflettendo sul posizionamento dell’Italia nel contesto scientifico e tecnologico globale. Gli elaborati dell’indirizzo giuridico, invece, si sono concentrati sulle implicazioni del diritto internazionale per una cooperazione pacifica nello spazio. Un esercizio di creatività e consapevolezza, che ha rivelato l’entusiasmo e la maturità delle nuove generazioni di fronte alle grandi questioni del futuro.
Un’occasione che guarda lontano – La giornata si è conclusa lasciando un segno tangibile: la costruzione di un dialogo autentico tra scuola, università, ricerca e industria. Un confronto che, più che informare, ha ispirato. Perché parlare di spazio, oggi, significa parlare del domani del nostro Paese e del pianeta intero. Un evento che ha dimostrato come la divulgazione scientifica, quando unisce competenze e visione, può trasformarsi in motore di crescita collettiva e consapevolezza civile.