Un uomo aggredito e massacrato a mani nude, forse addirittura ucciso, in pieno giorno, tra il traffico e l’indifferenza dei passanti. Sarebbe Osama Njeem Almasri, il torturatore libico già ricercato dalla Corte penale internazionale, il protagonista del video shock pubblicato da alcune testate libiche e rilanciato in Italia dai social e dai media. Le immagini, crude e ancora in fase di verifica, mostrano un’aggressione brutale avvenuta a Tripoli. Le accuse, se confermate, pesano come un macigno sul governo italiano, che mesi fa aveva autorizzato il rimpatrio del presunto criminale con un volo di Stato.
Il video e i precedenti – Il filmato, pubblicato su Almasdar Media, immortala un uomo che getta a terra un passante per poi colpirlo con calci e pugni, fino a lasciarlo inerme sull’asfalto. L’individuo viene identificato dai media libici come Almasri, già detenuto in Italia e liberato nonostante su di lui pendesse un mandato di cattura della Corte penale internazionale per accuse gravissime: torture, stupri, crimini contro l’umanità e omicidi commessi nella prigione di Mitiga dal 2011 in poi. Nel luglio scorso, la stessa testata libica aveva diffuso un altro video in cui Almasri – con contenuti apparentemente generati dall’intelligenza artificiale – sembrava rilasciare una confessione pubblica. Ora, le nuove immagini alimentano l’onda delle polemiche politiche italiane.
Schlein: “Meloni deve spiegare quella scelta” – «Le immagini mostrate dai media libici sono terrificanti – ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein –. Se venisse confermato che a commettere il barbaro omicidio di un cittadino libico in mezzo alla strada è stato il criminale Almasri, il governo italiano deve rispondere a una semplice domanda. Giorgia Meloni non può più esimersi dallo spiegare agli italiani per quale motivo il suo governo, con una scelta politica che lei stessa pochi giorni fa ha rivendicato, ha volutamente ignorato il mandato di cattura della Corte penale internazionale e lo ha liberato e riaccompagnato a Tripoli dove sta continuando a uccidere».
Conte: “Mani nude e silenzi assordanti” – Durissimo anche l’intervento del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha affidato a un post sui social il suo attacco: «Sono raccapriccianti le immagini che individuerebbero nel criminale Almasri l’uomo che picchia e uccide a mani nude un cittadino libico per le strade di Tripoli. Sì proprio lui, lo stupratore e assassino ricercato dalla Corte penale internazionale, rispedito in Libia con tutti gli onori dal governo Meloni su un aereo di Stato con bandiera italiana». Poi l’affondo personale: «Giorgia, le hai viste quelle immagini? Un briciolo di coscienza ti è rimasta? Perché non spieghi agli italiani se siete sotto ricatto?».
Bonelli: “Se io fossi al posto di Meloni non dormirei” – A chiedere conto al governo è anche il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: «Giorgia Meloni, guarda chi hai liberato! Ecco la tua idea di legalità: scarcerare e rimandare in patria con un volo di Stato assassini e stupratori. La responsabilità politica e morale è tutta del tuo governo, che ha tradito le vittime e lo Stato di diritto». Bonelli invoca le dimissioni e chiede che la presidente del Consiglio riferisca in Parlamento: «Se io fossi al suo posto, non dormirei la notte».
Fratoianni: “Spiegate l’infamia di gennaio” – Sempre da Avs, anche Nicola Fratoianni ha rilanciato l’attacco rivolgendosi direttamente a Meloni, al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al titolare dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano: «Immagino abbiano visto il terrificante video da Tripoli. E immagino che con orgoglio si siano congratulati per averlo liberato con tutti gli onori». Poi l’appello: «Agli italiani e al Parlamento devono spiegare l’infamia della loro scelta di gennaio».
Magi: “Mani sporche di sangue” – Sulla stessa linea il segretario di +Europa Riccardo Magi: «Chi governa l’Italia sapeva chi fosse e cosa avesse fatto il torturatore libico. Lo ha rimandato indietro assumendosi la responsabilità politica e morale di ogni crimine che Almasri continuerà a commettere. Le mani di Meloni, Piantedosi e Nordio sono sporche di sangue».
Borghi: “Una vergogna internazionale” – Infine, il vicepresidente di Italia Viva, Enrico Borghi, sottolinea la portata internazionale della vicenda: «Un tizio accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro l’umanità, riportato a Tripoli tra gli osanna festosi dei suoi complici, starebbe nuovamente dando prova di sé, uccidendo cittadini libici per le strade come nel Far West». Poi la domanda rimasta senza risposta: «Perché quel soggetto non è stato associato alle galere italiane, ma è stato riportato con tutti gli onori laggiù?».