Gricignano, economia circolare: “D&D Holding” investe 15 milioni per nuovi impianti

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Un investimento da oltre 15 milioni di euro, tre assi strategici di sviluppo e un obiettivo ambizioso: trasformare ogni rifiuto in risorsa. È il cuore del piano industriale 2025/2026 messo in campo da D&D Holding, gruppo industriale integrato leader nell’economia circolare, con sede a Gricignano di Aversa e attivo dal 2009 nel coordinamento di tre società partecipate – TD Logistic, SRI – Sorting Recycling Industries e Giotto Circular – specializzate nella logistica, nel trattamento e nel recupero dei rifiuti.

Il piano punta a rafforzare il ruolo del Gruppo nella transizione ecologica attraverso la creazione di nuovi impianti produttivi, il potenziamento delle infrastrutture logistiche e l’implementazione di tecnologie di ultima generazione. Tre le direttrici principali: la valorizzazione dei rifiuti di imballaggi in carta e cartone; l’incremento delle attività di riciclo del PET; e la realizzazione di un impianto per trasformare gli scarti di produzione in CSS (Combustibile Solido Secondario), perseguendo il traguardo dello “scarto zero”.

Il cuore dell’investimento – circa 8 milioni di euro – è destinato al potenziamento del riciclo di PET food-grade, con l’ammodernamento delle linee esistenti e la costruzione di due nuove aree di stoccaggio. L’obiettivo è produrre granulo in resina rPET food-grade, riutilizzabile nei settori alimentare e farmaceutico, in conformità con la normativa europea in evoluzione. Sono già in fase avanzata le trattative con alcuni dei principali operatori del settore beverage per la fornitura del nuovo materiale. Parallelamente, si avviano alla conclusione i lavori per l’attivazione – prevista a giugno 2025 – di un impianto automatizzato per la selezione e la produzione di MPS (Materia Prima Seconda) cellulosica di alta qualità. L’impianto tratterà scarti provenienti da raccolte urbane, industriali e commerciali, dando nuova vita alla frazione cellulosica dei rifiuti.

Completa il piano la creazione di un impianto dedicato alla valorizzazione degli scarti di produzione del gruppo stesso, con una capacità di output di 45mila tonnellate annue di CSS destinato al riciclo chimico. Un’infrastruttura che renderà D&D Holding sempre più autonoma nello smaltimento e più resiliente sul piano produttivo.

A sottolineare la portata strategica del progetto è il presidente di D&D Holding, Antonio Diana: “Oggi D&D Holding è un gruppo, un sistema industriale integrato che opera dalla logistica al recupero, dal riciclo alla progettazione di modelli di economia circolare. Sono già stati investiti circa 7-8 milioni per potenziare gli impianti esistenti e, oltre ai 15 milioni di euro previsti, siamo impegnati anche nella digitalizzazione, nella sostenibilità e nella realizzazione di impianti fotovoltaici a supporto delle attività produttive. Entro due anni, possiamo diventare un’eccellenza a livello europeo”. “L’integrazione tra selezione e riciclo – prosegue Diana – è una leva fondamentale per affermarsi in un contesto in rapida evoluzione. Vogliamo contribuire a costruire un sistema industriale sostenibile, basato sulla condivisione delle competenze e sulla valorizzazione delle risorse, specialmente in un Sud che ha enormi potenzialità”.

Il piano della Holding si muove in sintonia con il nuovo Regolamento UE sugli imballaggi (PPWR), in vigore dal 2025, che fissa obiettivi precisi: il 90% di raccolta differenziata per bottiglie di plastica monouso e contenitori di bevande in metallo entro il 2029, e l’obbligo di utilizzare almeno il 25% di PET riciclato nella produzione di nuove bottiglie alimentari già dal 2025, percentuale che salirà al 30% entro il 2030. Un cambio di passo rispetto alla precedente direttiva comunitaria SUP (Single Use Plastic) del 2019, che pone nuove sfide alle filiere produttive europee. In questo contesto, D&D Holding si propone come modello virtuoso di filiera integrata e circolare, pronto a guidare l’innovazione sostenibile e a rafforzare la competitività dell’industria italiana nel panorama europeo. IN ALTO IL VIDEO

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