Napoli – L’evoluzione che affila armi silenziose, la scienza che le racconta, il mare che svela la sua parte più enigmatica: così il Museo Darwin-Dohrn celebra il suo quarto anniversario inaugurando Veleni d’aMare, una nuova mostra dedicata agli organismi marini velenosi e ai sofisticati meccanismi che regolano difesa e attacco nelle specie del mondo sommerso.
Il progetto espositivo – Aperta al pubblico e visitabile fino a giugno, l’esposizione è pensata per studenti, famiglie e appassionati. Il percorso si articola in sette teche che ospitano circa trenta reperti, conservati sia in liquido che a secco, provenienti dalle collezioni storiche della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dall’Università Sapienza di Roma e dal Museo di Zoologia dell’Università Federico II. Il tutto affiancato da pannelli bilingue, modelli in resina di grande accuratezza e contenuti multimediali che approfondiscono gli adattamenti evolutivi degli organismi velenosi.
La curatela scientifica – Il progetto nasce grazie ai fondi del Pnrr ed è curato dalla prima ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Maria Vittoria Modica, che ha guidato la selezione dei reperti e la costruzione del percorso narrativo.
L’inaugurazione – All’apertura ufficiale è intervenuto anche il presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Roberto Bassi, sottolineando il valore divulgativo e scientifico dell’iniziativa nel quadro delle attività del Darwin-Dohrn. IN ALTO IL VIDEO

