Trentola Ducenta (Caserta) – Un luogo nato per curare, accogliere e includere. A Trentola Ducenta il centro diurno Universo Blu, struttura pubblica dell’Asl Caserta dedicata ai disturbi dello spettro autistico, è diventato nel tempo un punto di riferimento in Campania. Qui vengono seguiti quasi 900 bambini, con percorsi riabilitativi, attività di neuromotricità, logopedia e supporto psicologico rivolti anche ai genitori. Un progetto che unisce cura e inclusione, integrato con le scuole e i servizi territoriali, e che oggi può contare sull’azzeramento delle liste d’attesa per gli interventi sanitari-riabilitativi.
Il centro e la sua missione – Lo spazio dedicato all’autismo è stato progettato per rispondere a un’esigenza concreta del territorio, dove l’incidenza dei disturbi del neurosviluppo è particolarmente elevata. Le aree verdi e i giochi inclusivi installati all’interno della struttura sono pensati per favorire esperienze tra pari, creando occasioni di condivisione tra i piccoli pazienti e i bambini della comunità locale. Universo Blu è anche polo aziendale per le attività di formazione e sensibilizzazione sull’autismo.
L’impegno dell’Asl Caserta – «Universo Blu è un presidio pubblico di cui andiamo fieri, perché nasce in un territorio dove l’incidenza dell’autismo nei bambini è più alta e c’era bisogno di uno spazio dedicato alla cura», afferma il direttore generale dell’azienda sanitaria casertana, Antonio Limone. «Abbiamo costruito un percorso – sottolinea – che accompagna i bambini nel loro reinserimento, seguendo il metodo Aba e offrendo le strategie più efficaci per i disturbi dello spettro autistico. Oggi qui sono presi in carico circa 900 bambini: è un risultato che ci rende orgogliosi e testimonia il lavoro, l’impegno e la dedizione di tutti gli operatori».
Il metodo e la visione terapeutica – «Abbiamo voluto creare un centro che accogliesse non solo i bambini, ma l’intero nucleo familiare», spiega la direttrice dell’unità di Psicologia di Base e coordinatrice della Neuropsichiatria infantile, Giuseppina Liguori. «Offriamo trattamenti sanitari ai sensi della legge 26 – logopedia, neuropsicomotricità, supporto psicologico – ma puntiamo soprattutto – ricorda Liguori – a un’integrazione con il territorio. I giochi inclusivi installati nella struttura coinvolgeranno non solo i nostri piccoli pazienti, ma anche i bambini del quartiere. Vogliamo favorire un’autentica inclusione tra pari, coinvolgendo scuole e servizi locali».
La presa in carico precoce – «Qui vengono erogati trattamenti di neuropsicomotricità e logopedia, e possiamo garantire – rimarca la neuropsichiatra infantile Magda Chianese – una presa in carico precoce sia ai bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, sia a quelli che si trovano in fase valutativa per un sospetto diagnostico». IN ALTO IL VIDEO

