Un’alba di sirene ha rotto il silenzio a Ravanusa (Agrigento): quattro uomini sono stati arrestati con l’accusa di aver pestato, il 12 ottobre scorso, un cinquantenne all’interno della villa comunale. Su disposizione del gip del tribunale di Agrigento Alberto Lippini, sono finiti in carcere Giovanni Pio Galiano (22 anni), Raffaele Mattia Avarello (19), Giuseppe Galiano (48) e Carmelo Marchese Ragona (56), tutti residenti in città.
La misura cautelare – L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai carabinieri della stazione cittadina, è stata ritenuta l’unica adeguata dal giudice, che nelle motivazioni ha richiamato la “gravità delle condotte” e il “pericolo concreto che gli indagati possano reiterare atti violenti o condizionare le persone offese”.
La dinamica ricostruita – Secondo le accuse, la vittima sarebbe stata colpita ripetutamente con calci e pugni; in base agli accertamenti, sarebbe stato utilizzato anche un tirapugni. Il cinquantenne ha riportato fratture multiple e lesioni giudicate guaribili in almeno 50 giorni. Soccorso dal 118, è stato trasportato all’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì, dove ha fornito agli investigatori elementi utili sull’identificazione dei presunti aggressori, indicando anche l’auto condotta da uno di loro.
Il coinvolgimento di minorenni – Dall’indagine emergerebbe, inoltre, la presenza di due minorenni che avrebbero partecipato all’aggressione insieme agli indagati Avarello e Giovanni Pio Galiano.
Le pressioni sulla vittima – A Giuseppe Galiano e Carmelo Marchese Ragona è contestato anche il reato di atti persecutori: nei giorni successivi al pestaggio, avrebbero più volte raggiunto familiari e conoscenti della persona offesa con pressioni e minacce esplicite per ottenere il ritiro della querela.
Le ragioni del giudice – Il gip ha ritenuto inadeguata ogni misura meno afflittiva della detenzione, sottolineando il rischio di nuove violenze e di condizionamento delle persone offese, in particolare per evitare il processo ai più giovani. IN ALTO IL VIDEO

