Nel pieno del dibattito sulla Manovra economica, Giorgia Meloni interviene con una posizione netta: nessuna tassa patrimoniale sarà introdotta sotto il suo governo. In un messaggio pubblicato su X, il premier ha scritto che “le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra” ma che “con la destra al governo non vedranno mai la luce”. Parole che arrivano a stretto giro dopo la proposta rilanciata dal segretario della Cgil Maurizio Landini di un “contributo di solidarietà” sui grandi patrimoni.
Il contesto politico – Il post della presidente del Consiglio è stato diffuso mentre prosegue la discussione sulla legge di bilancio. Meloni ha voluto ribadire la linea dell’esecutivo, escludendo ogni forma di imposta sui patrimoni privati o sul risparmio degli italiani. Il premier ha ricordato che la priorità del governo resta “rilanciare l’economia e sostenere famiglie e imprese senza chiedere nuovi sacrifici”, in coerenza con le dichiarazioni già espresse in occasione delle precedenti manovre finanziarie.
La proposta di Landini – Il segretario generale della Cgil, durante un’assemblea a Firenze, ha rilanciato l’idea di un prelievo dell’1% sui grandi patrimoni. L’intervento, rivolto ai circa 500mila italiani più ricchi – con patrimoni oltre i 2 milioni di euro – produrrebbe, secondo Landini, circa 26 miliardi di euro destinabili a sanità, scuola e lavoro. “I soldi ci sono, bisogna andare a prenderli dove sono”, ha dichiarato, accusando la Manovra del governo di essere “ingiusta” perché “scarica il peso sui lavoratori e pensionati anziché colpire le rendite”.
Tajani attacca la Cgil – “Quello della Cgil è uno sciopero politico che rompe l’unità sindacale”, ha commentato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui il sindacato “è isolato nel mondo del lavoro”. Tajani ha aggiunto che “gli altri firmano contratti con aumenti salariali, la Cgil è sempre contro. Forse Landini ha mire politiche, vuole fare il leader della sinistra. Legittimo, ma è un’analisi politica”.
Le reazioni del Pd – La replica dem non si è fatta attendere. “Tagliare le tasse ricompare ciclicamente nelle promesse della destra. In tre anni di governo Meloni è accaduto l’opposto: la pressione fiscale è salita al 42,8%, record dell’ultimo decennio”, ha scritto su X Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd. Secondo i dati citati, “famiglie e imprese italiane pagheranno 25 miliardi in più rispetto al 2022”.
Schlein: “Governo dei salassi per famiglie e imprese” – Anche la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il premier di aver favorito i più abbienti: “Con Meloni la pressione fiscale è al massimo degli ultimi dieci anni. Nella prossima manovra aiuta di nuovo i più ricchi, non il ceto medio. L’85% delle risorse andrà alle famiglie più benestanti. Il suo governo sarà ricordato per gli aiuti ai ricchi”.
Conte e Bonelli contro Meloni – “Meloni dice di essere rassicurante sulle tasse, ma forse solo per banche e giganti del web”, ha scritto il leader del M5s Giuseppe Conte, accusando il governo di aver “stabilito il record di pressione fiscale e aumentato accise e Iva”. Duro anche il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, che ha ricordato come “la povertà assoluta in Italia abbia raggiunto 5,7 milioni di persone” e “oltre 1,3 milioni di cittadini abbiano rinunciato a curarsi”.
Un dibattito ricorrente – Non è la prima volta che il tema della patrimoniale divide maggioranza e opposizioni. Già nell’ottobre 2024 Elly Schlein aveva definito “non un tabù” l’introduzione di una tassa sui “super-ricchi”, citando come esempio il Brasile di Lula. Le parole del premier rappresentano quindi una chiusura definitiva alla prospettiva di una patrimoniale durante la legislatura in corso.
La Manovra in discussione – La legge di bilancio su cui lavora il governo prevede misure per il taglio del cuneo fiscale, incentivi alle famiglie e sostegni alle imprese. Sul fronte opposto, sindacati e opposizioni contestano l’impianto generale, ritenendolo sbilanciato a favore delle fasce più alte di reddito. La Cgil ha già annunciato nuove manifestazioni in diverse città italiane per chiedere più risorse a salari e pensioni.
Che cos’è la tassa patrimoniale – Si tratta di un’imposta che colpisce la ricchezza accumulata – beni immobili, attività finanziarie o altri patrimoni – a prescindere dal reddito. In Italia non esiste una patrimoniale generale, ma vi sono imposte “parziali” come l’Imu o il bollo sui conti correnti e sugli strumenti finanziari.
Due visioni opposte – Per la sinistra, una patrimoniale equivarrebbe a un passo verso la giustizia fiscale e la riduzione delle diseguaglianze. Per la destra, invece, rappresenta una misura punitiva che colpirebbe il risparmio e rallenterebbe la crescita economica. Sullo sfondo, il braccio di ferro politico si riaccende, confermando quanto la questione delle tasse resti uno dei terreni più divisivi della politica italiana.

