Tensioni ai Centri per l’Impiego, Troisi (Movimento Libero e Autonomo): “Preoccupati per possibili episodi di violenza”

di Redazione

“Abbiamo avuto notizia di tensioni, le ennesime, all’esterno di un Centro per l’impiego, stavolta nel Casertano, e di un intervento necessario delle forze dell’ordine. Non è il primo caso e purtroppo temiamo che non sarà l’ultimo. La Regione si assuma le sue colpe“. Lo dichiara Nicola Troisi, segretario del Movimento Libero e Autonomo delle Scuole di Formazione Autofinanziate, commentando le immagini che documentano tensioni nelle scorse ore all’esterno dell’ex Ciapi di San Nicola la Strada, che attualmente “ospita” il Cpi di Aversa.

“Da interlocutori privilegiati dei Cpi del territorio – spiega Troisi – non è la prima volta che abbiamo notizie di situazioni di questo tipo. Si tratta di episodi più frequenti di quello che si possa pensare. Siamo preoccupati per la possibilità che tali tensioni prima o poi sfocino in episodi di violenza; sappiamo anche che l’utenza è esasperata, sempre più nervosa e sempre più tesa, e anche che dipendenti e dirigenti dei centri campani sono costretti spesso a gettare il cuore oltre l’ostacolo“.

“Ressa e tempi dilatati all’inverosimile – continua Troisi – sono imputabili in questi giorni principalmente all’avvicinarsi della scadenza del programma Gol. La gestione dello stesso, lo diciamo da tempo, è stata perfettibile per usare un eufemismo; ora, con l’ultima occasione a disposizione degli aspiranti corsisti per strappare un’opportunità per il futuro, la situazione è ai limiti del gestibile. Basta quindi l’ennesimo malfunzionamento della piattaforma digitale Silf (Sistema Informativo Lavoro e Formazione) per paralizzare gli sportelli e per far crollare un sistema in equilibrio come un castello di carte, e a farne le spese sono le persone in attesa di essere ricevuti”.

L’invito del segretario del Movimento è alla Regione: “Si assuma le sue colpe. I continui malfunzionamenti di Silf fanno da innesco a tensioni latenti di una situazione gestita male a monte. Ci venga spiegato come è possibile che una piattaforma costata milioni di euro, di soldi pubblici, di soldi nostri quindi, continui a funzionare così male“.

Infine, Troisi si rivolge direttamente all’assessore uscente alla Formazione, Armida Filippelli: “Ci sono interrogazioni presentate dall’opposizione ormai mesi fa in cui si chiedeva conto della mediocrità di SILF, che doveva essere un ‘ecosistema digitale unico’ e che dopo milioni di euro ancora costringe gli Enti ad avere a che fare con i fogli di calcolo pubblicati dalla Regione. Il solo chatbot Silfy, che i nostri consociati non riescono nemmeno a trovare, è costato 56mila euro. Ormai siamo agli ultimi giorni di questa Giunta, ma a quelle domande ancora inevase vorremmo davvero tanto avere risposte: contiamo arrivino anche fuori dal Parlamentino regionale”.

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