Carinaro, cultura della legalità: gli studenti a lezione con l’Arma dei Carabinieri

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – L’istituto comprensivo di Carinaro ha ospitato l’Arma dei Carabinieri per un incontro sulla cultura della legalità, trasformando la palestra della scuola secondaria di primo grado in uno spazio di dialogo con gli alunni delle classi terze su regole, rispetto e responsabilità verso la comunità.

I protagonisti – Hanno preso parte all’evento la dirigente scolastica Anastasia Cantile, il capitano Daniele Petruccelli, comandante della Compagnia carabinieri di Marcianise, il luogotenente Riccardo Diliberto, comandante della Stazione territoriale dell’Arma, e il comandante della Polizia locale Vincenzo Picone. A moderare la professoressa Barbara Anna Rosaria Greco, referente d’istituto per il bullismo e il cyberbullismo. Non una semplice lezione frontale, i relatori hanno un linguaggio diretto, vicino al mondo dei ragazzi, con esempi pratici e situazioni tratte dalla quotidianità che hanno stimolato negli studenti una riflessione su temi come l’utilizzo responsabile dei social network, le dinamiche di gruppo e la prevenzione delle condotte devianti.

La partecipazione degli studenti – Gli allievi hanno seguito con attenzione i diversi interventi, esponendo cartelloni dedicati al tema del bullismo e proponendo poesie, coreografie e canti. Particolarmente emozionante l’esecuzione del brano di Arisa, Canta ancora, colonna sonora del film Il ragazzo dai pantaloni rosa, che racconta la storia vera e drammatica di Andrea Spezzacatena, quindicenne che nel 2012 si tolse la vita dopo essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo omofobo.

L’appello alla responsabilità – Nel suo intervento, la dirigente Cantile ha richiamato gli studenti a un uso consapevole dei dispositivi digitali, sottolineando i rischi della condivisione di immagini e video in contesti inappropriati e l’importanza di segnalare subito insulti, umiliazioni o comportamenti scorretti, anche quando si è semplici spettatori, per favorire un intervento tempestivo e condiviso della comunità scolastica. Ha quindi posto l’accento sul valore della gentilezza come fondamento della convivenza civile, ricordando che “essere gentili significa riconoscere la dignità dell’altro, rispettare tutti e contribuire a un clima scolastico sereno e accogliente”. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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