Canali Telegram usati per negare la Shoah e chiamare alla violenza: per un 16enne della provincia di Caserta è scattato il collocamento in comunità. La Polizia di Stato ha eseguito, nel pomeriggio di giovedì 30 ottobre, l’ordinanza disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Il ragazzo è indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, ai sensi dell’articolo 604 bis del codice penale.
Il provvedimento – L’ordinanza di collocamento in comunità è stata eseguita dagli agenti della Polizia di Stato a carico dell’adolescente, ritenuto responsabile di aver diffuso contenuti d’odio e incitazioni discriminatorie attraverso canali di messaggistica. Il giovane era già stato perquisito la scorsa estate: gli investigatori rinvennero coltelli, asce e disegni raffiguranti svastiche.
Le indagini – Dalle attività delle Digos di Napoli e Caserta, con il supporto della Direzione centrale della Polizia di prevenzione e sotto il coordinamento della Procura per i Minorenni partenopea, è emerso che il minorenne figurava tra gli amministratori di alcuni canali Telegram nei quali venivano veicolati contenuti antisemiti, negazionisti della Shoah o istigatori alla discriminazione razziale. In diversi post, l’indagato avrebbe esortato altri utenti a compiere azioni violente contro persone di religione ebraica e “spedizioni punitive” nei confronti di coetanei di colore.
 
														
