Duplice omicidio a Paupisi, Ocone confessa. Operata la figlia

di Redazione

Un interrogatorio durato circa un’ora e mezza nella caserma dei carabinieri di Campobasso ha chiuso la fuga e aperto il capitolo giudiziario: Salvatore Ocone ha ammesso le sue responsabilità per l’uccisione della moglie e del figlio quindicenne e per il ferimento gravissimo della figlia sedicenne.

La ricostruzione – Secondo la Procura di Benevento, la violenza si consuma tra le ore 5 e le 6 di martedì a Paupisi: Ocone colpisce con una grossa pietra la moglie Elisa Polcino, 49 anni, poi si accanisce sui figli con lo stesso oggetto. I ragazzi vengono trascinati fino all’auto, con cui l’uomo si allontana. I carabinieri trovano tracce di sangue in casa e nei pressi del punto in cui il veicolo era stato parcheggiato. “Ci siamo resi conto subito che i ragazzi erano stati colpiti in casa. Di qui la fretta di trovare l’auto nel tentativo di salvare i figli”, ha detto il comandante provinciale, il colonnello Calandro. L’auto viene individuata da un elicottero dell’Arma nelle campagne di Ferrazzano, nascosta in un uliveto. All’arrivo dei militari Ocone non oppone resistenza. A bordo, il corpo del quindicenne Cosimo è già senza vita; la sorella è in condizioni disperate.

La figlia operata – La ragazza, soccorsa in serata nell’auto del padre, viene trasferita dall’ospedale di Campobasso alla “Neuromed” di Pozzilli (Isernia) per un delicato intervento neurochirurgico. In mattinata è atteso un bollettino; da quanto si apprende le condizioni sono stazionarie e, al momento, non sarebbe in pericolo di vita.

L’interrogatorio e le ammissioni – Nella notte, davanti al procuratore di Benevento Gianfranco Scarfò, Ocone ammette tutto. “Mia moglie era aggressiva e autoritaria”, dice quando gli viene chiesto il perché dell’aggressione. Gli inquirenti chiariscono anche il quadro sanitario noto: l’uomo era stato curato per una psicosi cronica e nel 2011 era stato sottoposto a Tso. “Dopo questo episodio non ce ne sono stati altri”, hanno precisato.

I capi d’accusa – Al termine dell’interrogatorio Ocone viene trasferito nel carcere di Campobasso. Le contestazioni: duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Indagini e accertamenti proseguono per definire ogni dettaglio della strage familiare.

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