Aversa (Caserta) – Si muovevano nell’ombra dei parchi e dei punti di ritrovo notturni, scegliendo bersagli fragili: minorenni e ultrasessantacinquenni. All’alba, i carabinieri della stazione di Aversa hanno eseguito un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari dei Tribunali di Napoli Nord e per i minorenni di Napoli: custodia cautelare in carcere per due maggiorenni — un cittadino tunisino e un ucraino di 19 anni — e collocamento in comunità per tre minorenni italiani di 17 anni, indagati per concorso in rapina aggravata e lesioni personali.
L’indagine – Coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e dalla Procura per i minorenni, l’attività investigativa dei militari, tra gennaio e marzo 2025, ha ricostruito una scia di sei rapine aggravate dall’uso di armi e un ulteriore tentativo fallito per la reazione della vittima. I gravi indizi raccolti delineano ruoli diversi ma complementari all’interno del gruppo. Secondo quanto emerso, gli indagati avrebbero colpito nel centro di Aversa e in alcuni comuni limitrofi, scegliendo minorenni e ultrasessantacinquenni, ritenuti più esposti e vulnerabili.
Il modus operandi – Lo schema era sempre lo stesso: avvicinamento con una scusa in parchi pubblici o luoghi di aggregazione in orario notturno, minaccia con pistola o coltelli, richiesta di smartphone e portafogli e immediata fuga. In più occasioni la minaccia sarebbe degenerata in violenza: percuotendo le vittime, avrebbero causato lesioni personali anche per refurtiva di modico valore.
L’arresto in flagranza – Il 17 marzo 2025 l’intervento tempestivo dei carabinieri ha portato all’arresto in flagranza di uno degli indagati: dopo una rapina all’interno del parco Pozzi di Aversa, due minorenni sarebbero stati minacciati con una bottiglia di vetro rotta; il presunto autore ha tentato la fuga, venendo bloccato.
Le prove raccolte – Le concitate fasi dei diversi episodi sono state ricostruite mediante l’acquisizione e l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, che hanno fornito gravi indizi di responsabilità poi riscontrati con le testimonianze dei presenti e i racconti delle vittime.