Aversa (Caserta) – Alla luce delle polemiche interne al Movimento 5 Stelle, Francesco Mincione rompe il silenzio sull’esclusione di una rappresentanza aversana dalle liste per le regionali in Campania. L’attivista parla di «amarezza» e «delusione» e accusa i vertici di non aver fornito neppure una spiegazione.
L’esclusione e il silenzio – «Ho atteso qualche giorno – dice Mincione – per poter placare il senso di amarezza e la profonda delusione che ha visto l’esclusione di una rappresentanza aversana dalla composizione della lista del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali». «Ho analizzato con calma le rappresentanze territoriali in una lista che, tra l’altro, girava su WhatsApp già da una settimana, ed atteso inutilmente anche solo una spiegazione, una telefonata da parte di coloro che dovrebbero garantire la trasparenza nelle scelte». «Tuttavia, un silenzio assordante che la dice lunga su quella che è la considerazione nei confronti miei, e più in particolare del Gruppo Territoriale di Aversa, che non più di un mese fa inutilmente si era espresso all’unanimità a sostegno della mia candidatura, attestazione di stima, fiducia e riconoscenza per anni di militanza assidua da parte di chi la politica la fa in strada».
La riflessione e l’impegno – Mincione, a questo punto, sposa la denuncia di deriva del movimento effettuata dalla dimissionaria vicepresidente Chiara Appendino in ambito nazionale e dall’attivista Alessandro Cannavacciuolo a Napoli». «Ora – continua – non è il momento di fermarsi ma di avviare una serena e ferma riflessione su quanto accaduto, e soprattutto capire quanto i miei ideali, immutati dal primo giorno della fondazione del Movimento 5 Stelle ad oggi, siano ancora presenti in questa versione 2.0 che forse qualche stella ha perso; rappresentato, sul territorio, da chi, nel lontano 2010, forse non ne conosceva nemmeno l’esistenza». «A chi pensava in qualche modo di ostacolare il nostro operato per il territorio, di sconfiggere i nostri principi di correttezza, giustizia ed equità, rispondo – conclude Mincione – che mi ha dato, o meglio ci ha dato, solo un ulteriore sprono per fare meglio e subito».
