Svolta nell’inchiesta sulle presunte “sanificazioni addomesticate”: nella tarda serata di ieri il Tribunale del Riesame (dodicesima sezione) ha disposto la liberazione di Nicola Ferraro, ex consigliere regionale Udeur e imprenditore dei rifiuti di Casal di Principe, annullando la custodia in carcere per carenza di gravi indizi. La misura era scattata nell’ambito del blitz del 9 settembre con 17 provvedimenti tra carcere, domiciliari e obbligo di dimora eseguiti tra Napoli, Caserta e Benevento.
La decisione dei giudici – Accolto il ricorso degli avvocati Giuseppe Stellato e Mario Griffo: il collegio ha ritenuto insussistenti gli elementi posti a fondamento dell’ordinanza cautelare. Le contestazioni della Procura guidata da Nicola Gratteri, in parte già ridimensionate dal giudice per le indagini preliminari Nicola Marrone (ad esempio l’ipotesi di camorra), non hanno retto al vaglio del Riesame, che ha disposto l’immediata scarcerazione.
Il contesto dell’indagine – L’inchiesta ruota su presunti condizionamenti di appalti nel ciclo dei rifiuti. Secondo l’accusa, Giuseppe Guida – sospeso dal partito dalle cariche di sindaco di Arienzo e coordinatore provinciale di Forza Italia – insieme ad Aniello Ilario e a Ferraro avrebbe favorito la società CZeta a discapito di Eco Nova nella fase successiva al passaggio di cantiere. Il presunto tornaconto politico per Guida sarebbe stato quantificato in circa 4mila preferenze alle provinciali 2023. Quel quadro accusatorio è stato però smontato in più punti dal Riesame, che nei giorni scorsi ha concesso i domiciliari all’imprenditore Giuseppe Rea, inizialmente in carcere.
Gli altri filoni e le posizioni – L’indagine resta aperta. Tra gli indagati figura anche l’ex consigliere regionale Luigi Bosco, per il quale il gip ha respinto la richiesta di domiciliari. La Procura ha già impugnato diverse decisioni del gip ritenute riduttive del quadro accusatorio e, alla luce dell’annullamento dell’ordinanza per Ferraro, sta valutando un nuovo ricorso.
La cronologia procedurale – La richiesta di arresto per Ferraro risale al luglio 2024; con l’entrata in vigore della legge Nordio il giudice ha potuto ascoltare i 33 destinatari lo scorso maggio, applicando solo parte delle misure sollecitate dalla Dda. L’istanza di riesame presentata da Ferraro, discussa in tempi più lunghi rispetto ad altri indagati, ha di fatto ribaltato lo scenario cautelare nei suoi confronti.