Forum Polieco, Ardituro su reati ambientali: “Affidamenti diretti, male innalzamento soglia”

di Redazione

Nel suo intervento al Forum Internazionale Polieco sull’economia dei rifiuti, a Napoli, il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, Antonello Ardituro, promuove l’inasprimento delle pene del Decreto Legge sulla Terra dei Fuochi, ma avverte: «Bene l’inasprimento di pene previste dal decreto, ma per indagare sui reati connessi al settore ambientale, in cui girano tanti soldi, penso anche agli appalti dei Comuni, non va bene che il legislatore abbia alzato la soglia dell’affidamento diretto degli appalti; prima c’era il reato di abuso d’ufficio che copriva certe condotte. Dunque la sensazione è quella di un affievolimento del controllo di legalità dei pubblici poteri».

Affidamenti diretti e stazioni appaltanti – «È sempre più elevato il ricorso allo strumento dell’affidamento diretto» spiega Ardituro «che rende difficili i controlli di serietà, onestà e qualità dell’imprenditore, e in questo scenario l’aumento della soglia massima per il ricorso agli affidamenti diretti e la tendenziale prassi di frazionare artificiosamente gli appalti, costituiscono un vulnus grave a cui dovrebbe porsi rimedio». Altra criticità riguarda gli uffici che gestiscono le gare per Comuni ed enti: «Le stazioni appaltanti sono troppe, bisogna lavorare per ridurle».

Il richiamo agli strumenti del codice antimafia – Sul percorso di conversione del Decreto Legge Terra dei Fuochi, Ardituro giudica positiva «l’introduzione della possibilità di utilizzare lo strumento previsto dall’articolo 34 del codice antimafia, ovvero la possibilità di disporre l’amministrazione giudiziaria dell’impresa la cui organizzazione si presenta idonea ad agevolare la commissione dei più significativi reati ambientali». L’ultimo passaggio è un invito alla consapevolezza collettiva: serve «informare e sensibilizzare l’opinione pubblica», costruendo «un meccanismo reattivo per evitare l’errore che abbiamo fatto sulla Terra dei Fuochi, della cui esistenza ci siamo accorti con 15 anni di ritardo». IN ALTO IL VIDEO

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