Si nascondeva nel suo stesso territorio, nella roccaforte del clan, quando i carabinieri gli hanno bussato alla porta. Dopo venti mesi di latitanza, è finito in manette Michele Ciaravolo, 45 anni, ritenuto l’attuale reggente della cosca Ascione-Papale attiva a Ercolano, nel Napoletano. A bloccarlo, i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, del Nucleo Cinofili di Sarno e del Nucleo Elicotteri di Pontecagnano, nel corso di un’operazione scattata dopo indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Condannato a 7 anni per 416 bis – L’arresto è avvenuto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso il 4 dicembre 2023 dalla Procura generale presso la Corte di Appello di Napoli. Ciaravolo era stato condannato con sentenza definitiva a 7 anni, 1 mese e 5 giorni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Da quel momento si era reso irreperibile.
La cattura – Il blitz è scattato in via Acampora, nel centro cittadino di Ercolano. All’interno dell’abitazione, i militari hanno trovato il latitante ospite di un uomo di 61 anni, privo di legami di parentela con lui, che è stato denunciato. All’ingresso dei carabinieri, Ciaravolo ha chiesto di andare in bagno, poi si è arreso senza opporre resistenza. Dopo le formalità di rito, è stato trasferito in carcere.
Un nome già noto alla Dda – Il nome di Michele Ciaravolo era già emerso in passato nelle inchieste sulla camorra vesuviana. Cugino del boss Luigi Ciaravolo, era tornato in libertà nel 2018 dopo aver scontato otto anni di carcere a seguito dell’operazione Bolla Papale, che aveva assestato un duro colpo alla cosca dei cosiddetti “siciliani”. IN ALTO IL VIDEO