Cinque colpi esplosi da un’auto in corsa contro una Audi Q3 parcheggiata sotto casa. A bordo del mezzo, nessuno. Ma affacciata al balcone, la proprietaria: Francesca Sardella, nota sui social come “Kekka Sardella” e autodefinitasi Regina degli hotdog, che ha assistito in diretta all’azione intimidatoria. È accaduto sabato pomeriggio al Rione Mazzini di Avellino, già teatro in passato di episodi violenti, ma al momento senza collegamenti accertati con il gesto.
Il sospettato si costituisce – A sparare sarebbe stato un ventenne del posto, già noto alle forze dell’ordine, che nella serata di domenica si è presentato spontaneamente in Questura accompagnato dal suo avvocato, ammettendo le proprie responsabilità. Nei suoi confronti è scattata una denuncia a piede libero per danneggiamento aggravato e detenzione abusiva di arma da fuoco. Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile di Avellino, sono ora orientate a chiarire se vi siano eventuali complici e a ricostruire il contesto dell’aggressione.
Le piste investigative – Due le ipotesi principali al vaglio degli inquirenti: motivazioni legate a rivalità commerciali o dissidi di natura personale, acuiti dalla visibilità della donna sui social. Non si esclude che la popolarità della Sardella, che utilizza TikTok per pubblicizzare la propria attività di vendita ambulante di hotdog, possa aver scatenato gelosie o risentimenti.
Le indagini – I rilievi balistici effettuati sul posto hanno portato al recupero di cinque ogive conficcate nella carrozzeria della vettura, che è stata posta sotto sequestro. I proiettili, con ogni probabilità calibro 7.65, sono ora oggetto di analisi tecnica per confermarne l’origine. Intanto, prosegue il lavoro della Squadra Mobile, che sta esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ha già provveduto all’escussione della vittima. La donna ha anche pubblicato un video sui social nel quale mostra i danni all’auto, ribadendo di essere stata lei la destinataria dell’aggressione.
Chiosco sequestrato pochi giorni prima – Solo quattro giorni prima dell’agguato, la Guardia di Finanza di Avellino aveva sequestrato il chiosco di Sardella, collocato sul corso Vittorio Emanuele, in seguito a un controllo congiunto con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl. Le autorità hanno accertato che l’attività veniva svolta senza licenza commerciale, senza autorizzazioni sanitarie e in evasione d’imposta. Il provvedimento ha previsto l’interruzione immediata dell’attività, il sequestro delle attrezzature e dei prodotti alimentari, oltre alla chiusura ad horas per carenza dei requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa europea.