Mondragone (Caserta) – Sono stati scritti fiumi di inchiostro sulla necessità di recuperare e tutelare i beni archeologici di Mondragone. Quel richiamo di Vittorio Sgarbi a tenere in considerazione il Criptoportico della cittadina rivierasca fa ancora eco nei nostri ricordi giornalistici, ma per chi è appassionato di archeologia e comprende il valore storico del nostro passato è stato un colpo al cuore recepire la segnalazione fotografica dei volontari del Wwf di Mondragone e del coordinatore regionale delle guardie ambientali Wwf, Alessandro Gatto a seguito di un sopralluogo effettuato lunedì 5 agosto presso l’area del monumento.
Mentre le fiamme divoravano il Petrino, i volontari dell’organizzazione ambientalista, rappresentati in città da Alessandro Longo, si sono diretti nel sito dove nei giorni scorsi era stata segnalata la presenza di alcuni nomadi che avevano occupato l’area. Davanti agli occhi delle guardie ambientali sono apparsi abiti stesi sugli arbusti, buste della spesa nella struttura archeologica e sono state fotografate anche delle tende.
In base alla testimonianza di Longo è emerso il fatto che erano presenti anche degli escrementi ed è stato intravisto del fuoco acceso, forse per cucinare, che si stava spegnendo. A questo punto, meglio lasciare spazio alle foto che parlano da sole ed interpellano tutte le istituzioni locali, che ora hanno il dovere e la responsabilità di intervenire per tutelare sia il Criptoportico, ma soprattutto il parco archeologico dell’Appia Antica, che da un anno è patrimonio mondiale Unesco. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA