715 chili di hashish stipati tra box e depositi, un reticolo di nascondigli nell’hinterland nord e un presunto traffico che muoveva numeri da grossista. È questo lo scenario che emerge dall’arresto di un cittadino italiano di 33 anni, fermato a Milano nell’ambito di una maxi operazione antidroga della polizia di Stato.
L’uomo è stato intercettato dagli investigatori del commissariato di Quarto Oggiaro nel corso dei servizi di controllo sul territorio, che da tempo lo avevano individuato come soggetto ritenuto attivo nello spaccio nell’area nord della città. Il 13 dicembre il controllo decisivo: il 33enne stava uscendo da un box a Novate Milanese, ritenuto un “imbosco” per lo stoccaggio della droga. Alla vista degli agenti ha tentato la fuga, durata pochi istanti, prima di essere bloccato. La perquisizione personale ha portato al sequestro di 13 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, nascosta nella tasca della felpa; altri 86 grammi erano custoditi all’interno del box.
I depositi e il maxi sequestro – Le verifiche sono state estese a tutti i luoghi riconducibili al 33enne. In un secondo box a Bollate sono stati trovati circa 100 chili di hashish e 115 grammi di cocaina. Ma il cuore del traffico sarebbe stato un deposito auto, sempre a Bollate, nella disponibilità di una società di noleggio di cui l’uomo risultava titolare: qui gli agenti hanno rinvenuto altri 615 chili di hashish, suddivisi in panetti e nascosti in grandi borsoni. Al termine delle operazioni il 33enne, con precedenti specifici per reati di spaccio e contro la persona, è stato arrestato e condotto nel carcere di San Vittore.
L’operazione su vasta scala – L’arresto si inserisce in un’attività ad alto impatto della polizia di Stato condotta a Milano e provincia per il contrasto allo spaccio di stupefacenti. Il bilancio complessivo parla di 51 arresti e 47 denunce. Nei controlli concentrati nelle aree della movida e nei quartieri ritenuti più a rischio sono stati sequestrati oltre 730 chili di hashish, 745 grammi di cocaina, 220 grammi di chetamina, 20 grammi di eroina, compresse di rivotril, 95 grammi di Mdma e 74 dosi di Lsd, oltre a una serra per la coltivazione di marijuana. Le perquisizioni hanno consentito anche il sequestro di armi bianche, tra cui un machete, spray al peperoncino, materiale provento di furto come tablet e biciclette elettriche, e 140 proiettili di vario calibro.
Movida e altri arresti – Tra gli interventi più significativi, quello della sesta sezione della squadra Mobile in zona Porta Venezia: dopo aver assistito a una cessione di cocaina, gli agenti hanno fermato un pusher italiano, già noto alle forze dell’ordine, che operava a bordo di uno scooter. Nel marsupio sono state trovate 48 dosi di cocaina, per un peso lordo di circa 81 grammi. A Lambrate, in un’abitazione di via Camerini, sono state sequestrate altre 75 dosi pronte per la vendita, 49 grammi di cocaina in polvere da confezionare, 26 grammi di Mdma, 95 grammi di chetamina, 20 grammi di mefedrone e una pistola lancia razzi calibro 22. L’uomo è stato arrestato per spaccio e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per detenzione illegale di arma comune da sparo.
Cannabis shop e controlli nel Varesotto – Nell’ambito della stessa operazione sono stati effettuati controlli anche sull’applicazione del nuovo quadro normativo introdotto dal decreto-legge 48/2005, convertito nella legge numero 80/2025, relativo alla vendita di prodotti a base di canapa nei cannabis shop. A Milano undici titolari o gestori sono stati deferiti all’autorità giudiziaria, con il sequestro di circa 7,5 chilogrammi di infiorescenze e cannabinoidi. In provincia di Varese è stato denunciato un italiano trovato in possesso di hashish pronto allo spaccio e sono stati segnalati alle procure competenti tre titolari di cannabis shop, due a Varese e uno a Gallarate. Nel complesso, nel Varesotto sono state identificate 61 persone, denunciate quattro, e sequestrati oltre 22 chili di marijuana e circa 100 grammi di hashish. IN ALTO IL VIDEO
