Sequestrati immobili, auto di lusso e conti correnti per un valore complessivo di circa un milione di euro a un pluripregiudicato di origine calabrese, da anni stabilitosi nelle Marche. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Ancona – Sezione Penale, Ufficio Misure di Prevenzione – su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Ancona ed eseguito dai militari del Gico della Guardia di Finanza dorica.
L’uomo, noto alle cronache giudiziarie per reati associativi di matrice mafiosa, era stato arrestato lo scorso settembre in Slovenia, dopo un periodo di latitanza per sottrarsi all’esecuzione di una condanna definitiva a oltre vent’anni di reclusione per associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti. La condanna era maturata all’esito di una complessa indagine della stessa Procura della Repubblica di Ancona.
Sul suo conto pendono anche altre condanne, fra cui quella per la partecipazione a un’associazione a delinquere attiva nel territorio marchigiano e dedita a estorsioni e altri reati violenti. In questo procedimento, i giudici hanno riconosciuto in via definitiva la natura mafiosa dell’organizzazione ai sensi dell’articolo 416 bis del codice penale. Recentemente, il destinatario della misura è stato raggiunto da nuove misure cautelari emesse dal Tribunale di Fermo, in relazione a una frode nel settore dei superbonus edilizi, emersa da un’indagine della Procura fermana.
Il sequestro patrimoniale disposto dai giudici anconetani ha riguardato sei unità immobiliari e terreni tra Ancona, Montegranaro e Porto Recanati, una Porsche Cayenne, quote di diverse società e conti correnti in Italia e in Polonia. L’attività investigativa del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha permesso di ricostruire la rete patrimoniale riconducibile al pregiudicato e al suo nucleo familiare, evidenziando una marcata sproporzione tra il profilo reddituale – l’uomo risulta formalmente nullatenente – e gli investimenti effettuati, spesso intestati a prestanome o società interposte. IN ALTO IL VIDEO