Superbonus 110, lavori “fantasma” a Grumo Nevano e Frattamaggiore: sequestri per oltre 3,7 milioni

di Redazione

Un presunto raggiro legato alle agevolazioni edilizie del Superbonus 110 è finito al centro di un’operazione della Guardia di Finanza. Nei giorni scorsi, i militari del Gruppo di Frattamaggiore, su delega della Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno eseguito due provvedimenti di sequestro preventivo per un valore complessivo di oltre 3,7 milioni di euro nei confronti di un architetto e di una società con sede a Napoli.

L’inchiesta partita dalle denunce dei condomini – Le indagini sono scaturite da segnalazioni presentate dai proprietari di alcune unità immobiliari situate in due condomini di Grumo Nevano e Frattamaggiore. Secondo quanto ricostruito, il legale rappresentante della società avrebbe prospettato ai condomini la possibilità di avviare interventi di ristrutturazione edilizia con lo “sconto in fattura”, previsto dalla normativa emergenziale adottata durante la pandemia. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni, i lavori non sarebbero mai stati neppure avviati. Nonostante ciò, l’impresa aveva già comunicato all’Agenzia delle Entrate, tramite il portale Entratel, la disponibilità di crediti derivanti dal Superbonus 110, ceduti dai condomini.

Fatture fantasma e documenti falsificati – Gli approfondimenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di accertare che la società, oltre a non avviare i lavori, aveva emesso fatture a carico degli stessi committenti a loro insaputa. Non solo: erano stati inoltrati all’Agenzia delle Entrate i moduli per la cessione del credito e trasmessa all’Enea una documentazione completa di asseverazioni false, predisposte da un professionista compiacente abilitato a certificare lo stato di avanzamento degli interventi.

Lo stop della magistratura ai fondi illeciti – Grazie al provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria, è stata bloccata la circolazione dei crediti fiscali per un valore superiore a 3,7 milioni di euro. Un intervento che, secondo gli inquirenti, ha evitato un pesante danno per l’Erario derivante dall’eventuale compensazione di imposte con crediti inesistenti. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e verificare se la rete di operazioni illecite possa avere coinvolto altri immobili o soggetti.

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