Lusciano (Caserta) – Assemblea ad alta tensione quella che si è svolta oggi nell’unità produttiva di Lusciano della Ecocè srl, dove i lavoratori, riuniti sotto l’egida della Uiltrasporti, hanno denunciato condizioni lavorative ritenute insostenibili.
A spingerli alla mobilitazione, i procedimenti disciplinari avviati dall’azienda nei confronti di alcuni dipendenti che si erano rifiutati di effettuare ore di straordinario durante le fasce orarie più critiche per il caldo. A riferirlo è stato il segretario regionale della Uiltrasporti, Giovanni Guarino, che ha parlato di una protesta compatta e determinata. «All’unanimità – ha dichiarato – i lavoratori hanno espresso il loro forte dissenso per le condizioni di lavoro in cui sono costretti a operare. Esigono un’inversione di tendenza da parte dell’azienda, che negli anni non avrebbe adottato misure efficaci per sopperire alla cronica carenza di personale».
I dipendenti, in assemblea, hanno messo nero su bianco una serie di criticità: eccessivo carico di lavoro, ripartizione iniqua delle zone di raccolta, uso sistematico dello straordinario e totale assenza di misure di prevenzione per contrastare gli effetti delle ondate di calore. La situazione, secondo il sindacato, sta mettendo a rischio la salute psico-fisica del personale, oltre a compromettere la qualità della vita privata dei lavoratori. Durante l’assemblea si è discusso anche di un’anomalia emersa nella recente trasmissione dei dati sulla dotazione organica da parte dell’azienda al Comune di Lusciano. Il documento – che ha inciso direttamente sul costo del personale – conterrebbe infatti incongruenze: rispetto ai 20 dipendenti originariamente previsti, ne figurano 21, di cui due unità amministrative (una al 4° livello e una al 7°) sconosciute ai lavoratori e assenti nei recenti passaggi di cantiere previsti dal contratto collettivo.
Il tema sarà al centro del tavolo tecnico già convocato per il prossimo 30 luglio nella casa comunale. Ma dalla Uiltrasporti si guarda già oltre: «È presumibile – ha aggiunto Guarino – che la vicenda possa avere sviluppi significativi. L’unica strada percorribile è una segnalazione all’Anac, finalizzata ad annullare una procedura di gara viziata dall’errata indicazione della dotazione organica». A preoccupare è anche il peso economico del servizio, che grava interamente sulle casse pubbliche: il costo del personale rappresenta circa il 70% del totale.