Una telefonata sospetta, il sangue freddo di una 78enne e il tempestivo intervento dei carabinieri hanno mandato all’aria l’ennesimo tentativo di truffa ai danni di persone anziane. È successo a Formicola, in provincia di Caserta, dove due uomini sono finiti in manette dopo aver messo in atto la classica tecnica del “falso maresciallo dei carabinieri”.
Nel primo pomeriggio del 13 luglio, ai militari della stazione di Formicola sono giunte diverse segnalazioni relative a telefonate sospette ricevute da anziani residenti, da parte di un sedicente maresciallo che chiedeva soldi e gioielli. Tra queste, quella di una donna di 78 anni, contattata da un individuo che, con tono minaccioso, le aveva intimato di consegnare denaro e preziosi a un presunto collaboratore, pronto a presentarsi alla sua porta. In caso contrario, le aveva fatto intendere che sarebbero potute derivare gravi conseguenze per lei e i suoi familiari.
Grazie alla campagna informativa promossa dall’Arma e alla pronta reazione della donna, allertata dai veri carabinieri, il piano è fallito. La 78enne non ha aperto la porta, ma è riuscita a osservare e memorizzare il volto dell’uomo che si era presentato come emissario del finto maresciallo. Scoperto, il truffatore si è dato alla fuga.
Scattate immediatamente le ricerche, i militari hanno individuato l’auto sospetta – una Fiat 600 gialla con targa polacca – in località Castel di Sasso. A bordo viaggiavano due uomini, uno dei quali corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima. All’intimazione dell’Alt, i due hanno tentato la fuga, dando il via a un inseguimento di circa cinque chilometri, terminato a Pontelatone con il loro arresto.
Portati in caserma, uno dei fermati è stato riconosciuto senza esitazione dalla vittima tramite individuazione fotografica. A incastrare definitivamente i due, anche le immagini del sistema di videosorveglianza comunale, che hanno confermato la presenza della vettura nel centro di Formicola all’orario compatibile con il tentativo di truffa.
I carabinieri hanno proceduto al sequestro dei telefoni cellulari dei due fermati, un 42enne di Terzigno e un 33enne di San Gennaro Vesuviano, al fine di approfondire possibili collegamenti con altri episodi simili registrati sul territorio. I due saranno giudicati con rito direttissimo.
L’Arma dei Carabinieri, intanto, rinnova l’appello, soprattutto agli anziani, a non fidarsi mai di richieste di denaro da parte di sconosciuti, anche se si qualificano come appartenenti alle forze dell’ordine, e a rivolgersi senza esitazione al 112 per segnalare ogni anomalia o sospetto.