Oltre 650 controlli, due tonnellate di prodotto ittico potenzialmente pericoloso sequestrato, 75mila euro di multe e due persone denunciate per reati ambientali. Sono questi i numeri dell’operazione complessa “Eidotea”, condotta su scala regionale dalla Direzione Marittima della Campania attraverso i militari della Capitaneria di Porto di Napoli e dei comandi dipendenti, a testimonianza di un’intensa e costante attività di presidio del territorio e delle acque marittime.
L’obiettivo dell’operazione, coordinata dal Centro di Controllo Area Pesca (C.C.A.P.) della Direzione Marittima di Napoli, è duplice: da un lato garantire il rispetto delle normative che regolano la pesca e la commercializzazione dei prodotti ittici; dall’altro proteggere l’ambiente marino, con particolare attenzione alla filiera del pesce, spesso esposta a pratiche illecite che mettono a rischio la salute dei consumatori e penalizzano gli operatori onesti del settore.
Tra le violazioni più frequenti emerse durante l’operazione figurano la pesca non autorizzata, la mancata tracciabilità del prodotto, l’omessa indicazione delle informazioni previste per legge e la contraffazione delle etichette. Tutti fenomeni che, oltre a costituire un pericolo per la sicurezza alimentare, alterano il mercato e minano la sostenibilità delle risorse marine.
Ma il caso più emblematico si è verificato nella notte tra il 4 e 5 giugno, quando la Motovedetta CP 890 della Capitaneria di Porto di Napoli ha intercettato un piccolo natante all’interno della zona “A” di Riserva Integrale dell’Area Marina Protetta “Parco di Gaiola”. A bordo, due pescatori subacquei intenti in un’attività di frodo: nel battello erano custoditi circa 1.000 esemplari di ricci di mare, ancora vivi. Gli echinodermi, specie particolarmente sensibile e parte integrante dell’equilibrio ecosistemico del sito, sono stati sequestrati insieme all’attrezzatura da sub utilizzata.
I due soggetti sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria per pesca illegale in area protetta. Viste le caratteristiche uniche del Parco della Gaiola, che ospita non solo biodiversità di pregio ma anche testimonianze archeologiche di grande valore, la magistratura sta valutando l’ipotesi di contestare anche il reato di disastro ambientale. Complessivamente, l’operazione “Eidotea” si è tradotta in 50 sanzioni amministrative, 2 denunce penali, 50 sequestri amministrativi e 2 penali. Oltre 2 tonnellate di pesce sono state sottratte alla distribuzione illegale e ritirate dal mercato.